
Io e Claudio ci siamo conosciuti per una ragione, credo la più nobile che esita: quella di unire le nostre forze per portare nel mondo speranza e gioia di vivere anche quando si ha a che fare con compagni di viaggio scomodi come il diabete e la fibromialgia.
E così, dopo una lunga chiacchierata, decidiamo di organizzare una conferenza a Milano il 10 Settembre “il Viaggio dell’Eroe”, verso la libertà che ognuno di noi merita.
In quell’occasione non parleremo solo di noi, ci saranno altre 13 persone che hanno aderito a questo progetto e che saliranno sul palco per portare la loro testimonianza di guarigione.
Toccheremo argomenti come: fibromialgia, diabete, cancro, anoressia, vulvodinia, obesità, omosessualità, dipendenze, male di vivere, relazioni e crescita personale.
Noi vogliamo darvi spunti su cui riflettere attraverso storie vissute in prima persona: le nostre, perchè crediamo che tutti meritiamo una vita appagante e in salute.
Tutti noi abbiamo il diritto di realizzare i nostri sogni e vivere al meglio la nostra vita, elaborando quel dolore, quel’avvenimento spiacevole e quel limite in qualcosa di buono per noi.
Sono certa che, attraverso le nostre testimonianze, ognuno di voi possa trovare la forza per iniziare a compiere i primi passi verso la vita che ognuno di voi desidera. e merita.
<<Ciao amici,
mi presento, sono Claudio, ho 35 anni, ho il diabete e, nonostante questo, lo scorso febbraio ho realizzato l’impresa di compiere l’intero giro del mondo in mille giorni senza neanche un aereo.

Penso che tutte le persone siano unite da un filo sottile e spero che durante la Conferenza “il Viaggio dell’Eroe”, anche la mia storia possa aiutare le persone a cogliere il messaggio positivo dentro ognuno di noi.
Un giorno ero sul classico treno che prendevo tutti i giorni per tornare a casa da Milano a Piacenza e c’è stato un tramonto. In quel momento ho capito che avevo bisogno di qualcosa di vero; lavorare in banca non mi dava la felicità, non quella per cui volevo vivere ed essere felice.
Tornato a casa davanti allo specchio mi sono posto delle domande ed ho capito che dovevo mollare tutto e rincorrere il sogno della mia vita… viaggiare.
Nella vita non esistono scelte giuste o sbagliate.
Esistono solo quelle che ci portano ad una certa latitudine o longitudine in un determinato momento.
Le mie mi hanno portato a realizzare un giro del mondo in 1000 giorni, attraverso 44 paesi , circa 300.000 Km senza mai prendere un aereo. L’ho fatto perchè volevo riappropiarmi delle distanze, attraversare i confini, le frontiere che mi hanno sempre affascinato, osservare le culture e le popolazioni cambiare, entrare in contatto profondo con le realtà locali.
Ho mollato la mia vita, il mio lavoro a tempo indeterminato in banca, la mia zona comfort per mettermi in discussione, alla ricerca della felicità e di un orizzonte in costante mutamento.
L’ho fatto perchè quando viaggio nel mondo cammino tra le sue strade, mi arrampico sulle sue rocce, nuoto tra le sue acque e tutto mi appare molto più chiaro.
Del resto anche la vita è un viaggio e il viaggiatore sa che ad un incrocio può prendere una via o l’altra, la quale porterà ad un altro incrocio e così via.
La difficoltà consiste nel realizzare che in quel particolare momento ti trovi di fronte ad un incrocio.
Per tutti è difficile capirlo, forse per il viaggiatore è più semplice, perché ha l’esperienza alle spalle, più tempo per interrogarsi sulle scelte e per vedere più chiaramente la consecutio.
Ho capito che è importante, nella vita di tutti i giorni, non affannarsi contro quello che l’universo ha in serbo per noi e godersi invece quello che c’è intorno, contemplandolo, cercando di comprenderlo.
È così che ho imparato a godere del presente, il passato è già passato e il futuro non ci è dato conoscerlo.

Rubo un attimo la parola a Claudio per raccontarvi cosa mi ha regalato il suo libro:
il 25 Aprile mi sono presa un giorno per staccare da tutto e da tutti, ne avevo bisogno per fare chiarezza, per recuperare energie e per darmi risposte a domande che mi ponevo da tempo ma in maniera poco chiara. E così, grazie ad un incastro perfetto, sono riuscita a farmi portare il libro di Claudio a Bali.
Bene, iniziare un libro di 420 pagine e finirlo tutto d’un fiato 36 ore dopo, era proprio quello di cui avevo bisogno in quel momento.
Ho viaggiato con lui e rivissuto grandi emozioni, perchè tanti posti che lui cita, ho avuto la possibilità di viverli, magari in maniera diversa, ma le sensazioni sono riemerse forti e mi hanno fatto riflettere molto.
Ho pianto, ho sorriso e ho realizzato molte cose, cose che non volevo vedere ma che è arrivato il momento di affrontare.
Non sapevo cosa avrei trovato tra quelle pagine, non sapevo quale viaggio mi avrebbe permesso di fare… Ma quel che posso dirvi è che, chi ama viaggiare e mettersi in gioco come noi, può trovare davvero molti spunti su cui riflettere: su quanto alcuni valori oggi siano andati a farsi benedire, su quanto è bello vivere di emozioni piuttosto che di cose, oggetti. Su quanto il tempo sia la nostra risorsa più importante, quella che non torna mai più indietro, sull’importanza di vivere nel qui ed ora e di cogliere l’attimo.
E poi ti permette di riflettere sulle relazioni, quelle vere, quelle che da tempo ormai ho scelto di circondarmi e che mai come oggi mi sono mancate così tanto da quando vivo a Bali.
Un libro scritto in maniera semplice, chiara, diretta che quando finisce provi un senso di vuoto improvviso e rimani lì, ferma a guardare la copertina perché sai che nel momento in cui torni alla normalità, quelle parole, difficilmente le dimenticherai. Ma la cosa bella è che io tutti quei concetti già li conoscevo molto bene, non ho imparato nulla di nuovo, sono cose che ripeto ogni giorno alle persone che scelgono di affidarsi a me, è la mia filosofia di vita…
Ma quel che è successo è che alcune cose sono risuonate in me come uno tsunami, al momento giusto!!!! Grazie 😉
Ora lascio la parola a Claudio…
Io credo fortemente in certi segnali che capitano ed il viaggio ti aiuta a definirli meglio perchè hanno un inizio ed una fine dettati dal tempo; così ho collegato gli episodi che ho trovato uniti da una sottile linea ed ho voluto raccontarli in questo percorso di forte introspezione.
Ho voluto raccontare il mio viaggio come una sorta di romanzo, dove si trovano gli episodi chiave di questa parentesi di vita e gli incontri straordinari che ho fatto in questo cammino di 1000 giorni.

Paradossalmente non mi sento cambiato, forse ritrovato.
Lo stile di vita che avevo prima era più distante, non era in linea con quello che sono e mi sento di essere.
I miei principi, i miei valori non sono cambiati nel viaggio.
Quella che è cambiata è sicuramente la consapevolezza.
Ora posso parlare di certe cose perchè le ho viste, le ho toccate con mano e ne ho esperienza diretta.
Nessun giorno è uguale all’altro, ogni mattina porta con sè un particolare miracolo, il proprio momento magico, nel quale i vecchi universi vengono distrutti e si creano nuove stelle.
Durante i miei viaggi ho incontrato molte persone con le quali si è creato un fortissimo legame e con cui continuo a sentirmi attraverso i social networks.
Ho imparato a confidarmi con gente che magari avevo conosciuto un’ora prima, scoprendo quanto fosse bello, cosa che con molte persone a casa non riesco a fare.
Ora so che i sogni si possono realizzare.
Ora so che la vita non regala solo emozioni, ma anche momenti di sosta, di raccoglimento, necessari per riflettere e mettersi nuovamente in gioco.
Per chiudere, ricordatevi che:
è la possibilità di realizzare un sogno che rende la vita entusiasmante!>>

Sali a bordo de “il Viaggio dell’Eroe”, rivivi le emozioni della conferenza acquistando le video registrazioni!

[…] Da quel 10 settembre, infatti, Giulia ha iniziato IL SUO viaggio dell’eroe, grazie alla sua forza di volontà ed alle persone che ha conosciuto quel giorno, dai ragazzi che hanno lavorato con me, a Claudio Pelizzeni che è intervenuto sul palco. […]