Il cancro al seno è uno dei nemici più infidi che possa affliggere una donna. La storia che ti voglio raccontare oggi è quella di Silvia, una donna forte e determinata con una grande fede nella guarigione.

È stato questo che le ha permesso di superare ostacoli difficili e impervi, lavorando molto sul perdono verso se stessa e portando la sua testimonianza di guarigione a quante più persone possibili.

Ti lascio all’intervista!

numero unoCome hai reagito alla diagnosi di Cancro al seno?

Era il Giorno del Ringraziamento, lo sapevo perchè una lontana parente da Philadelphia mi aveva mandato gli Auguri di “Happy Thanksgiving Day“.
Così ho pensato che non poteva essere una coincidenza!

Evidentemente avrei dovuto ringraziare per qualcosa anche se in quel momento sembrava che non ci fosse proprio nulla per cui dire GRAZIE!silvia-ruggero-cancro-al-seno

A inizio anno avevo letto tutti i libri della Legge dell’Attrazione dei coniugi Hicks e quindi ho subito capito che in qualche modo avevo creato io quel cancro.

Per un’altra incredibile coincidenza, circa 15 giorni prima avevo iniziato ad ascoltare un CD di Igor Sibaldi, una traccia meditativa intitolata “Iniziazione – incontra i tuoi maestri di luce“.
Dal primo ascolto di questa visualizzazione avevo incontrato una bellissima donna asiatica dai lunghi capelli scuri e un anziano e saggio uomo pellerossa che aveva tutta l’aria di un capotribù.

Proprio due o tre sere prima del giorno in cui mi hanno diagnosticato il tumore al seno li avevo incontrati in una meditazione prima di addormentarmi ed ho vissuto un’esperienza che non dimenticherò mai per il resto della vita!

I miei due maestri di luce si trovavano su una montagna innevata e suonavano una musica meravigliosa… Lui, vestito di bianco, suonava un pianoforte a coda bianco, lei suonava l’arpa e nell’aria, da qualche parte, arrivava la musica di un violino. Io ero come una presenza fuori campo con il privilegio di assistere a questo indimenticabile concerto da una prospettiva a 360°.

Non avevo mai sentito quella musica prima e ricordo di aver pensato “Che peccato non saperla scrivere su un pentagramma!
È stato un concerto davvero speciale ed ero completamente assorbita da quell’immagine paradisiaca ricca di bianco e luce.

Al termine della musica una frase mi è apparsa nella mente: Nella vita suona la musica sulla quale vuoi ballare“.

Bellissima! Ma non avevo la più pallida idea di cosa volesse dire!

Circa due settimane dopo, la sera del giorno del Ringraziamento, dopo la diagnosi, sono andata subito a farmi una doccia per lasciare che le lacrime scorressero libere sotto l’acqua senza che mio marito mi vedesse.

Fra i tanti pensieri che mi affollavano la testa mi è venuto in mente di chiedere il parere ai miei maestri.

Così ho iniziato a meditare mentre l’acqua scorreva sul mio corpo e dopo poco eccolì lì, ancora sulla montagna innevata, ma questa volta immobili.

Mi sono rivolta all’uomo e gli ho chiesto: “Che ne pensi di tutto questo?” E lui mi risponde: “hai scelto la musica sulla quale vuoi ballare?”

E lì ho finalmente capito il senso di quella frase.

Io avevo creato il cancro e io avevo il potere di dissolverlo.

numero dueCosa hai scelto di fare?

Subito ho preso una settimana di ferie per portare l’attenzione dentro di me, darmi il tempo di trovare con calma la lucidità necessaria per fare le mie scelte.

Mi sono iscritta ad un corso intensivo di yoga ogni mattina dalle 6 alle 8. Ho adottato una dieta crudista per disintossicare a fondo il corpo.

Ho continuato a praticare con regolarità la meditazione ogni momento che sentivo il bisogno di consultarmi con i miei maestri di luce.

Parallelamente mi sono informata in lungo e in largo su ogni metodo esistente utilizzato per debellare il mio tipo di cancro al seno, che era invasivo e di 3,5 cm.
Per altre fortuite “coincidenze” ho potuto incontrare medici che operavano anche a New York, naturopati di ogni genere e anche famigerati oncologi italiani fra i quali il Dott. Berrino.

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Invece, un’amica che avevo conosciuto per “caso” l’agosto di quell’anno, mi aveva consigliato di cercare su internet “significato emozionale tumore seno sinistro”.

E così ho conosciuto Hammer e la connessione tra malattie e blocchi emozionali di cui non avevo mai sentito parlare.

Inoltre quella stessa amica mi ha portato un dvd con la storia di Louise Hay e poi…

ho messo insieme tutti i pareri, tutte le versioni, ufficiali e non, e ho fatto la MIA SCELTA.

Per la prima volta nella mia vita mi sono presa completamente la respons-abilità delle mie azioni, anche andando controcorrente rispetto a tutto e tutti.

Ho scelto di fare l’operazione: mastectomia totale al seno sinistro e asportazione di 19 linfonodi sotto l’ascella.

Dopo l’operazione ho scelto con molta determinazione di non fare nessun tipo di cura preventiva per scongiurare una recidiva. Ho rifiutato diversi cicli di chemioterapia, l’assunzione del tamoxifene e la menopausa chimica per cinque anni. Nessuna medicina. Solo chirurgia.

Con questo non dico che demonizzo le medicine, ma solo che ho sentito con inequivocabile certezza che quella era la scelta giusta.

Non la scelta giusta in assoluto per tutti, ma la scelta giusta PER ME IN QUEL MOMENTO.

numero treChe strumenti di crescita personale avevi a quei tempi a tua disposizione?

Oltre ad aver conosciuto a inizio anno i fondamenti della legge dell’Attrazione che trovavo inerenti aquanto mi stava accadendo, ad agosto avevo letto “Tutta un’altra Vita” di Lucia Giovannini, un libro che mi aveva coinvolto profondamente e che di certo mi ha condizionato parecchio, in meglio!

Altri strumenti sono stati la mia determinazione e una grande fermezza mentale.

numero quattroCosa ha fatto la differenza più di tutte?

Prima di tutto essermi presa il tempo per stare con me.

Poi la capacità di ascoltare me stessa e di centrarmi indipendentemente dal panico che c’era intorno a me. La capacità di rimanere lucida, centrata e connessa con la mia parte più profonda e saggia.
Dentro di me avevo la certezza assoluta che le cose sarebbero finite bene.

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Con Lucia Giovannini al Corso per insegnanti Heal Your Life

numero cinqueCosa consiglieresti a chi sta affrontando la stessa sofferenza?

Di prendersi del tempo per ascoltarsi, di farsi delle domande e di aspettare con pazienza che arrivino le risposte.

Di non sentirsi vittime, anzi di sentirsi parte attiva alla guarigione.

Di approfittare della malattia per concedersi attenzioni, cure e amore.

Di cercare un dialogo profondo con la propria anima e la propria essenza.

numero6Cosa ti ha permesso di scoprire il cancro?

L’osservazione che un capezzolo si era come risucchiato all’interno e faceva una piega strana. Così ho scoperto quel “nodo” fisico.

Per quanto riguarda il nodo emozionale, invece, ci ho lavorato su un bel pò. Riguardava un profondo rancore verso me stessa nutrito da quando, 19 anni prima, avevo scelto di abortire.

Eh già…una cosa per cui sarei bruciata all’inferno per l’eternità.

Ho lavorato molto sul perdono verso me stessa e questo mi dà il coraggio di condividere una cosa tanto privata con il mondo. Purtroppo tantissime donne scelgono di abortire e alcune anche di nascosto, continuando a colpevolizzarsi per anni.

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Perdonarsi non significa condonare un comportamento, ma accettare che anche se non possiamo cambiare il passato possiamo vederlo in modo diverso, imparando ad amare tutte le parti di noi: pregi e difetti, punti di forza e debolezze al di là degli obiettivi raggiunti, delle sconfitte e delle cose che, con il senno di poi, faremmo in modo diverso.

numero7Quanto sei cambiata rispetto a prima?

Adesso so che vivo secondo le leggi della mia stessa coscienza. So che nessun errore potrà mai condannarmi per il resto dell’esistenza a meno che non sono io stessa a farlo.

So che anche se in passato io o le persone vicine a me abbiamo fatto delle scelte molto discutibili è stato il percorso che ciascuno ha scelto di fare e solo lasciando andare il rancore e la rabbia verso se stessi e gli altri si può guarire completamente nel corpo, nella mente e nell’anima.

So che respons-abilità non significa colpa, ma l’abilità di reagire agli eventi della vita e che il perdono apre la via all’Amore, la più potente fonte di guarigione che esista.

numero8Come vedi la vita oggi?

Come un viaggio da apprezzare passo dopo passo, anche nei momenti che sembrano più sgradevoli.
Vedo la vita come un immenso puzzle dove ogni nuovo pezzo va conquistato attraversando l’arcobaleno delle emozioni

C’è un momento per gioire e un momento in cui la tristezza ci attraversa, e va bene così. Vedo la vita come un eterno presente fatto di tanti piccoli e preziosi istanti.

numero-9In cosa credi?

Credo di essere parte di un disegno più grande di me, un disegno che va oltre le mie singole esigenze e coinvolge tutta l’umanità. Credo nell’energia vitale e nella forza smisurata dell’Amore.

Alcuni userebbero la parola Dio. A me piace pensare all’Amore invece: una sorgente dalla quale tutti veniamo e alla quale siamo diretti, consapevoli o meno.silvia-cancro-al-seno

La guarigione è la libertà dalle preoccupazioni.
La guarigione è vivere e non far finta di vivere.
La guarigione è la gratitudine.
La guarigione è l’equilibrio.
La guarigione è lasciarsi andare.
La guarigione è l’energia del momento.

numero-10Che cos’è per te il cambiamento?

Un seme che attraverso le stagioni nasce dando vita a una pianta.

Una persona che nasce, cresce, si emoziona, invecchia e muore.

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Il cambiamento avviene comunque, ma siamo noi a scegliere che “senso” dare (direzione e anche valore) al cambiamento.

Credo che il vero cambiamento sia dare un valore alle nostre scelte. Non ha tanta importanza che strada percorrere, ma che significato diamo a quel percorso.

Ora posso dire che, grazie al cancro al seno, mi sono data il permesso di intraprendere un percorso di studi per diventare insegnante di yoga e Coach Heal Your Life (dove ho conosciuto Vittoria :D) per integrare il mio lavoro di massoterapeuta nel mio Centro Benessere.

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Il cambiamento è la capacità di rinascere ad ogni istante proprio come fa il sole ogni mattina. Guarda caso il mio Centro si chiama “L’Alba del Benessere e adesso questo nome ha un senso diverso per me.

numero-11Fai un saluto

Qualunque sia la tua situazione attuale, di gioia o paura, di salute o malattia, di agiatezza o povertà, ti trovi al posto giusto nel momento giusto! Vivi appieno ogni singolo istante. Osservati. Ascoltati.

La tua piccola presenza nella galassia fa la differenza se sei stato chiamato ad essere parte di tutto questo.

Ringrazia e gioisci perchè la vita ti ha voluto in questa esistenza.
Ama, ridi, guarda la bellezza di Madre Natura intorno a te e sentiti parte di essa.

Che tu sia benedetto/a!

Uno speciale GRAZIE a Vittoria Diamanti che con la sua intervista mi ha offerto la possibilità di condividere la mia storia.

Grazie a te Silvia per questa testimonianza speciale! E tu? Hai una storia da raccontare?

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