Una delle sfide più difficili da affrontare è il coraggio di perdonare se stessi per guadagnarsi la libertà di essere davvero felici. Alessandra ha scritto questo articolo dopo aver maturato, grazie alle sue esperienze e alle coaching fatte insieme, una consapevolezza nuova ed un punto di vista ben definito sul perdono.

Ha scelto di condividere con noi il suo percorso per dimostrare che cosa significhi riuscire a perdonare, allontanando la rabbia e la frustrazione che ci portiamo addosso giorno dopo giorno.

Lascio a lei la parola!

“Camminare” dentro me stessa, “camminare” in ascolto di me, alla scoperta di me, è la più bella “camminata” che io abbia mai fatto.

 

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Fonte immagine: http://www.qualitygroup.it

Ho sempre pensato che perdonare volesse dire condonare un comportamento, una parola, un’offesa…

Che volesse dire far finta che non sia successo nulla e lasciare che gli altri si approfittino di me…

Che fosse ingiusto, perché appunto mi sentivo vittima di un’ingiustizia…

Che avrei portato dietro per tutta la vita le conseguenze di un trauma o di un evento difficile.

Poi la paura…. paura di soffrire, paura che chi mi aveva offesa lo avrebbe rifatto.

Per questo motivo, ho sempre pensato di non poter perdonare.

Ma tenermi dentro rabbia e rancore legati ad un’offesa mi faceva stare bene? La risposta è NO!!

L’unica persona che subiva un danno ero io; l’unica persona che stava male ero io.
Magari chi mi aveva ferita non si era nemmeno accorto o comunque continuava  la sua vita, mentre io stavo male e non ero felice.

Credevo che se avessi continuato a provare rabbia e rancore  avrei in qualche modo punito chi mi aveva offesa.

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Dentro la mia rabbia mi sentivo al sicuro.

Ero convinta che se avessi abbandonato la rabbia non sarei più stata protetta.

La rabbia mi ha accompagnata per anni. Non conoscevo una vita senza rabbia. Pertanto, ero una vittima perfetta, un facile bersaglio.

Inoltre, dando la colpa agli altri, affidavo ad essi il potere sulla mia vita, davo agli altri la responsabilità di come mi sentivo.

Ero in totale balia degli eventi e dell’umore delle altre persone.

Chi mi ha fatto capire che anche io avrei potuto lasciare andare la rabbia, mia fedele compagna?

Vittoria Diamanti.

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Fonte immagine: http://equilibrioyoga.it

Ho compreso che perdonare è  un percorso per niente facile e breve. Fa  parte di un cammino di crescita personale, alla base del quale c’è la volontà di crescere e di evolvere. Senza quest’ultima è impossibile perdonare.

Oltre alla determinazione, è necessario poi comprendere e consapevolizzare alcuni concetti.

Ho capito che perdonare significa lasciare andare rabbia, risentimento e pensieri di vendetta.

Vuole dire lasciarsi alle spalle l’accaduto e guadagnarsi la libertà.

Non avrei potuto essere felice e contemporaneamente  trattenere queste forti emozioni negative.

Non avrei potuto essere felice portandomi dietro ogni giorno uno zaino pieno di rabbia e risentimento.

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Durante il mio percorso di crescita personale con Vittoria, ho compreso il mio valore e consapevolizzato che merito il meglio dalla vita.

Con lei ho lavorato sul concetto di autostima, sulla differenza tra autostima ed autoefficacia, sul prendermi  la responsabilità della mia vita, delle mie emozioni, dei miei pensieri, sulle cause di ansia e paura.

Sto facendo un bellissimo viaggio alla scoperta di me stessa.

“Camminare” dentro me stessa, “camminare” in ascolto di me, alla scoperta di me, è la più bella “camminata” che io abbia mai fatto.

Ecco perché ad un certo punto ho compreso  che perdonare fosse assolutamente necessario per liberarmi dalle emozioni negative di quello che era successo.

Ho capito innanzitutto che il perdono è una scelta che ognuno può fare, è un regalo che facciamo a noi stessi.

Ho scelto di perdonare per conquistarmi quella libertà che merito, per lasciarmi alle spalle la sofferenza ed essere felice.

Ho  scelto di essere felice e pertanto sono disposta a lasciare andare tutto quello che non mi serve più.

Perdonare è fondamentale per liberarsi dal dolore, dalle emozioni tossiche e dai sentimenti negativi che infestano la nostra interiorità.

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Ho imparato a perdonare facendo esperienza, con allenamento e soprattutto sulle cose più importanti, le offese più grosse, quelle cose che sconvolgono veramente la vita.

Non è sufficiente dire ad una persona “ti perdono” se in realtà non lo si sente: quando si pronunciano queste parole, bisogna essere consapevoli e sinceri, altrimenti sarebbero parole vuote  che hanno lo scopo di calmare la situazione e basta.

Bisogna perdonare con la parte più profonda di sè stessi, quella che ci permette poi di raggiungere la pace interiore.

Il perdono non nasce dall’oggi al domani, è un processo che va compiuto nel tempo.

Ad un certo punto  ci si accorge di avere perdonato perché si prova una profonda pace interiore che si applica in qualsiasi momento della vita, si è più sereni con più entusiasmo, gratitudine e gioia.

Ci si sente più leggeri ed invincibili.

Solo allora si riesce ad amare incondizionatamente la persona che ci ha offesi.

Ho capito che perdonare significa riconoscere che è stato commesso un errore ma che la persona che l’ha commesso merita di essere amata incondizionatamente e rispettata. Non significa giustificare un comportamento, lo sbaglio rimane sempre uno sbaglio.

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Fonte immagine: http://www.mammaebambini.it

L’atto del perdonare avviene nella nostra mente, non ha a che fare con l’altra persona.

È l’atto con il quale si lascia andare l’energia negativa alla quale ci siamo aggrappati.

Ecco perché per me prima è stato necessario  cambiare prospettiva su quello che era accaduto e precisamente su alcuni aspetti:

  1. pensare che non sapevo cosa stesse passando  in quel momento la persona che mi aveva offesa e capire che, anche se comunque si era comportata così, in fondo non voleva farmi del male ma ha fatto quello che ha potuto con gli strumenti che aveva in quel momento;
  2. non c’è vittima senza carnefice; il mio atteggiamento da vittima faceva in modo che io fossi un facile bersaglio;
  3. mettere in pratica l’amore incondizionato, anche verso le persone che mi hanno fatto del male. D’altra parte se non c’è amore,  non vi può essere perdono;
  4. gestire le emozioni negative ed allontanarle dalla mia vita. Ho compreso che le mie emozioni le creo io, i miei pensieri li creo io; ho lavorato sulle mie credenze depotenzianti. Quindi ho capito che la sofferenza la creo io e pertanto dipende solo da me;
  5. ho compreso che cosa è la felicità; quell’emozione autentica, profonda e duratura che nasce da dentro di noi e quindi come emozioni negative quali rabbia e rancore non potevano più coesistere con essa;
  6. superare la paura di perdonare e cominciare a credere che ciò è veramente possibile e visualizzare il tutto come già avvenuto;
  7. consapevolizzare che io e soltanto io ho la responsabilità della mia vita: se soffro scelgo io di soffrire, se sono felice scelgo io di esserlo;
  8. non prendere le cose troppo sul personale e che comunque gli ostacoli sono necessari per evolvere;
  9. vivere nel presente e focalizzarmi su esso; rimanere aggrappata al passato non mi permetteva di essere nel presente;
  10. imparare a scegliere consapevolmente, invece di reagire semplicemente alle situazioni;
  11. infinita pazienza;  perdonare è un processo fatto di tante cose, non si arriva dall’oggi al domani.

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Il perdono è una forma  per curare se stessi e per evitare di soffrire più di quanto si abbia già fatto.

Rinunciare a rabbia e risentimento aiuta a mantenere la calma in ogni situazione della vita ed a restare in salute.

Perdonare mi ha resa più forte, mi ha trasformata da vittima in eroe, mi sento molto più forte e leggera.

Ho capito ed accettato che il passato non può essere cambiato, sapendo però che si può cambiare il modo con cui mi rapporto con quest’ultimo.

Non significa che ciò che sia successo sia giusto, significa che anche se quella cosa è successa, ora posso liberare le emozioni negative ad essa legate.

“La pace interiore può essere raggiunta solo quando pratichiamo il perdono. Il perdono è abbandonare il passato, ed è quindi il mezzo per correggere le nostre percezioni errate.”

~ Gerald Jampolsky

La parte più difficile: perdonare me stessa

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“Non importa quanti errori hai fatto o quanto lentamente stai avanzando, anche così, sei comunque in vantaggio su tutti coloro che non ci provano”.  Tony Robbins

Ad un certo punto però mi sono accorta che quello che stavo facendo non era abbastanza, dovevo andare ancor più in profondità, dovevo andare alla ricerca di che cosa ancora mi appesantiva.

Mi sono resa conto che avevo sì delle cose da perdonare agli altri ma che la persona più importante da perdonare ero io. Avevo necessità di perdonare i miei errori, di lasciare andare i sensi di colpa ad essi legati.

Sono sempre stata una persona severa con me stessa, passando anni della mia vita a punirmi per i miei sbagli. Non mi accorgevo del male che mi stavo facendo e che si sensi di colpa causavano soltanto disagio ed insoddisfazione di me stessa e della mia vita.

Avevo una scarsissima autostima e pensavo che tutto quello che mi succedeva di negativo fosse colpa mia e che me lo meritavo.

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Vittoria mi ha insegnato molto bene a cambiare la prospettiva.

Mi ha insegnato a considerare gli errori come delle opportunità di crescita, a riconoscere i miei errori, ad ammetterli, ad  imparare da essi, a  crescere per fare meglio in futuro.

Adesso ho compreso e consapevolizzato il mio valore e non ho più paura di sbagliare; ho fatto mio l’amore per me stessa e non ho più paura del giudizio degli altri.

Ho compreso che evolvere non significa non fare errori, ma vuol dire fare tesoro dei propri sbagli cogliendo la propria esperienza come opportunità per migliorare.

Tutti commettiamo degli errori, sbagli od equivoci ma ognuno di noi può scegliere come considerarli.

Può scegliere se rimanere immobile e farsi paralizzare dalla paura di sbagliare di nuovo, dai sensi di colpa oppure considerarli necessari per evolvere.

“Amarci incondizionatamente è l’unico modo per poter a nostra volta essere amati, incondizionatamente”.

Ho scelto di perdonarmi  e di mettercela tutta per migliorarmi continuamente per diventare una persona sempre più splendente, piena d’amore, di gioia e pace interiore.

Adesso non ho più paura di essere me.

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Grazie Alessandra per questa splendida testimonianza!

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