Celebrare la vita:

Quattro semi caddero in un terreno roccioso e inospitale, battuto dal vento, tormentato dal sole e dalla pioggia. Due di loro pensarono che, se fossero rimasti tranquilli dentro ai loro gusci, sarebbero stati comodi e al sicuro.

Gli altri due decisero invece di scendere nel terreno, senza curarsi del freddo, del buio e della paura, di tutte le condizioni avverse che avrebbero dovuto affrontare, per diventare delle piante. I primi due si seccarono e persero lentamente il nutrimento mentre guardavano invidiosi i due amici che si trasformavano in piante meravigliose, ricche di fiori e di profumo.

Vedevano le due piante danzare felici nel vento e nel sole e provavano una profonda tristezza comprendendo che la paura li aveva tenuti rinchiusi dentro il loro guscio, senza poter arrivare a gioire della bellezza, della magia e dei colori della vita.

È con questa metafora che voglio aprire l’intervista fatta ad Elsa, che ha scelto gentilmente di esporsi e di scrivere il suo punto di vista sul tema dell’omosessualità.

Un tema che la riguarda da vicino perchè certe esperienze lei le ha vissute in prima persona.

Io per prima, grazie ai numerosi confronti con lei e la sua compagna Patrizia, ho avuto l’opportunità di allargare i miei orizzonti a riguardo e di prendere spunto dalla loro storia per entrare ancor più in empatia con un mondo che non è il mio.

Fare la differenza nel mondo per me significa mettersi nei panni dell’altro, ascoltare con grande interesse, non giudicare nemmeno quando quel che senti è totalmente distante dalla tua filosofia di vita.

Vedere un tema così attuale con occhi diversi mi ha dato molti spunti per allargare i miei orizzonti e considerare punti di vista nuovi accogliendo l’omosessualità come una scelta differente, nè migliore nè peggiore, semplicemente diversa.

Criticare e alzare dei muri è più semplice che mettersi in discussione e quel che credo è che, spesso e volentieri, si parla per sentito dire, perchè si fa così, perchè i media dicono questo, perchè son tutti bravi a puntare il dito e giudicare, perchè è più semplice fermarsi in superfice piuttosto che andare in profondità.

Il tutto basato, a mio avviso, su regole che ci sono state inculcate da una società che forse, se ci pensiamo bene, non ci vuole poi così liberi come vuol farci credere.

Quanta sofferenza si potrebbe evitare nel mondo se ognuno di noi fosse disposto ad accogliere un nuovo punto di vista senza resistenza alcuna, senza prenderla sul personale e senza criticare chi fa scelte diverse dalle nostre?

Ora vi lascio alla testimonianza di Elsa e Patrizia sull’omosessualità

elsa e patrizia in montagna

Nel 2017, sembrerebbe superfluo parlarne, l’omosessualità è stata sdoganata da personaggi famosi, è quasi diventata una moda e ora in Italia, finalmente, abbiamo anche una legge che ci tutela.

Ma nella quotidianità i problemi non mancano.

La prima difficoltà è con se stessi e consiste nell’accettare qualcosa che esce dagli schemi comuni, dalle regole imposte dalla società, da qualcosa che è considerato  ancora oggi dalla collettività una devianza, una forma sbagliata di amore, un vizio.

Addirittura per alcuni ancora una patologia da curare; vi ricordo che l’OMS ha depennato l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali definendola una variante naturale del comportamento umano solo nel 1990!

Spesso l’omosessualità si manifesta in età adolescenziale: ci si ritrova così in una fase della vita già impregnata di cambiamenti a contrastare i propri impulsi, a soffocare i propri sentimenti ed a rinchiudersi.

patrizia con elsa

Si resta in un certo senso isolati e si diventa ottimi attori:

si finge con le coetanee di avere interesse per un ragazzo,

si finge con gli adulti dicendo che non hai ancora il fidanzatino perchè non hai trovato quello giusto,

si finge con i genitori inventandosi un sacco di bugie per giustificare che esci sempre e solo con le tue amiche, mentre dentro vorresti dire, magari alla tua migliore amica, che sei innamorata di lei, come è accaduto a me, sapendo che così rischieresti non solo di non essere ricambiata nel tuo sentimento di amore, ma potresti addirittura perdere la sua amicizia.

Riuscire ad accettare se stessi prima del giudizio degli altri

Queste dinamiche facilmente portano alla non accettazione di se stessi e possono generare insicurezze e paure che si porteranno con sè per il resto della vita.

Immaginate cosa voglia dire per una sedicenne in piena trasformazione non poter vivere serenamente le tipiche fasi dell’amore adolescenziale!

elsa e patrizia tra i boschi

Spesso si cerca di autoconvincersi che è solo una fase, che quel sentimento che ti fa battere il cuore così forte per una tua amica è solo un’infatuazione, qualcosa di passeggero, ti convinci che la tua compagna di banco la trovi semplicemente bella o che vorresti passare ore ed ore con lei solo perchè è incredibilmente simpatica.

Finché poi arrivi ad un punto in cui puoi fingere con gli altri ma non puoi più mentire a te stessa, perchè vorresti che un abbraccio si trasformasse in carezze, che un minuto passato con lei non finisse mai, che il suo sguardo si posasse solo su di te, che una risata insieme possa miracolosamente concludersi con un bacio!

E impari a stare bene attenta a non mostrare i tuoi sentimenti e i tuoi desideri perchè se le confessassi il tuo amore è molto probabile che verrebbero meno persino questi momenti in cui almeno hai la possibilità di sognare che qualcosa possa accadere.

Un adolescente che ha preso consapevolezza della propria omosessualità sa che dichiararsi vorrebbe dire essere escluso, rifiutato, isolato proprio dalle amicizie più strette, perchè un gesto come darsi la mano o rivolgere un complimento verrebbero interpretate come proposte!

Omosessualità e rapporto con i genitori oggi

Dichiararsi lesbica vuol dire anche, purtroppo oggi in molti casi, subire le molestie dei coetani maschi che si offrono ovviamente in modo volgare di farti cambiare idea, di farti rientrare “nei ranghi”.

Non di rado tutto questo avviene senza alcun supporto famigliare, la mancanza del quale può favorire scelte inopportune e forzate.

elsa e vittoria diamanti

Conosco adolescenti mandate in cura dallo psicologo per correggere questa devianza, conosco donne che hanno scelto di vivere accanto ad un uomo per apparenza, per comodità, perchè così dovrebbe essere, per desiderio di maternità.

Non conosco invece nessun genitore che abbia accolto la notizia di avere un figlio omosessuale, non dico con gioia, ma almeno con indifferenza; in un genitore di solito scatta il senso di colpa, l’idea di non essere stato all’altezza di crescere il proprio figlio o anche la preoccupazione per il suo futuro.

In ogni caso si tratta sempre di reazioni negative.

Tutto questo non fa altro cha aggiungere frustrazione al tuo già pesante senso di inadeguatezza.

Ma se durante la fase adolescenziale, nonostante tutte le difficoltà del caso, si ha la forza ed il coraggio di rimanere fedeli a se stessi e si prosegue nel proprio cammino con determinazione, arriva l’incontro perfetto, quello che ti fornisce tutte le conferme che aspettavi.

Cominci così a divenire consapevole del fatto che non hai nulla di sbagliato, che è chi non ti accetta ad avere un problema, non tu; che l’amore va oltre ogni confine, limite, definizione; che io e la mia compagna siamo due esseri umani innamorati una dell’altra e della vita stessa; che il nostro non è un atteggiamento contro natura, la natura non ha alcun orientamento, sono gli uomini a decidere cosa è giusto e cosa no, a fissare i ruoli dell’uomo e della donna, a decidere cosa si debba chiamare famiglia.

elsa in montagna: neve

Cosa significa essere omosessuale?

Non di rado ci viene spesso chiesto chi porta i pantaloni nella nostra coppia, chi recita la parte del marito e quella della moglie.

Ogni volta sorridiamo di fronte a questa domanda: è difficile far loro capire che la bellezza nella nostra coppia sta proprio nell’unione di due energie femminili che scaturisce nella delicatezza, nell’affettuosità, nella ricettività e che pone al centro il cuore e i sentimenti.

È un’unione di due anime che scelgono di affrontare un percorso senza particolari aspettative se non quella di stare insieme.

Gli obiettivi nascono strada facendo, non ci sono ruoli, nè compiti definiti, non si decide a priori chi cambia la lampadina e chi cucina, chi butta la spazzatura o chi spolvera!

Amare significa saper accogliere e saper dare. È l’esatto opposto del possesso. Amare significa volere il bene dell’altra persona, significa desiderare il bene della persona amata anche quando noi coincide con il nostro.

Sembra superfluo parlarne, eppure ancora oggi assistiamo agli sguardi imbarazzati di chi ci vede scambiarci un bacio in pubblico o di chi si volta stranito quando passeggiamo mano nella mano o di chi ancora rimane sbalordito quando alla domanda “siete sorelle?” rispondiamo “no, compagne”.

elsa e patrizia in montagna

Il problema della maternità e dell’adozione dei figli

Aggiungo poi la spinosa questione della maternità o dell’adozione dei figli ancora preclusa agli omosessuali in Italia.

Ancora una volta è la società ad imporre limiti, a dare definizioni di giusto o sbagliato, di cosa sia morale o immorale.

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Ciò che a mio avviso influisce negativamente sulla psicologia del bambino è sia l’instabilità e la conflittualità in famiglia, sia essa etero che omosessuale, sia la percezione della diversità con i suoi coetanei, percezione cha ancora una volta viene dalla società esterna che impone i propri dogmi.

Penso che la capacità affettiva dei genitori, la capacità di accogliere e seguire la crescita di un bambino, creando un ambiente sicuro, sereno e protetto, non dipenda certo dal “genere” del genitore.

elsa e vittoria diamanti

Ritengo comunque, nonostante tutte le difficoltà incontrate nel percorso di accettazione e di sviluppo della mia omosessualità, di essere stata molto fortunata nel nascere in Italia dove ho la libertà di esprimere quella che è la mia natura.

L’omosessualità è illegale e punita ancora oggi con le pene più svariate in 72 paesi nel mondo!

Concludo dicendo che di omosessualità occorre parlarne ancora molto e versare ancora molto inchiostro in merito, per eliminare ogni pregiudizio e rendere consapevoli che l’omosessualità non è una devianza ma una semplice manifestazione di amore tra due persone dello stesso sesso e ritengo che l’amore non abbia mai fatto male a nessuno.

elsa in montagna

 

Ringrazio Elsa e Patrizia per questa testimonianza.

Ti invito a lasciare la tua opinione nei commenti qui sotto ed a condividere l’articolo se lo hai trovato utile ed interessante!

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