Come uscire dalla dipendenza affettiva?
Si chiama «Love addiction», letteralmente «Dipendenza d’amore», la sindrome che, secondo psicologi e psichiatri, darebbe gli stessi effetti d’astinenza delle droghe più conosciute; non a caso si arriva persino a parlare di «Tossicomania d’amore».

Ma che cos’è esattamente la Dipendenza affettiva?
Quali sono i suoi sintomi?

Con dipendenza affettiva e, più nello specifico dipendenza d’amore, si intende il forte desiderio di legarsi a una persona che, spesso inconsciamente, è chiamata a soddisfare il nostro bisogno atavico di accettazione e ricerca di autenticità.

Mi spiego meglio.

A ognuno di noi, e sfido chiunque a negarlo, sarà capitato di soffrire per amore, cioè di stare male per la fine di una storia, un tradimento fatto e subito, una pesante litigata, il cattivo umore del partner e così via.

Si tratta di qualcosa di fisiologico e di una conseguenza dell’importanza che questa persona ha nella nostra vita. E fin qui tutto normale.

Quando, però, senza l’altro pensiamo e soprattutto agiamo come se non avessimo più un valido motivo per vivere; se avvertiamo un senso di colpa per l’arrabbiatura del partner, se ci sentiamo sempre in difetto davanti ai suoi occhi, se ci sentiamo speciali solo in sua presenza, se pensiamo a lui/lei molte ore al giorno non riuscendo a concludere nulla per i nostri progetti e se stiamo male perchè non ci chiama o non ci risponde ad un messaggio…

Beh, allora stiamo vivendo una relazione di dipendenza.

Il mancato soddisfacimento di questa esigenza d’amore, porta la persona ad avvertire dei veri propri sintomi fisici, visto che il corpo reclama sempre ciò che non accettiamo di vedere: ansia, attacchi di panico, sensazione di blocco al petto, crisi di pianto, svenimenti, apatia, depressione, sbalzi d’umore; esattamente tutti i sintomi della crisi d’astinenza da una droga.

Nessuno di noi razionalmente vorrebbe una relazione di questo tipo, nè tanto meno avvertire sintomi del genere, eppure ci caschiamo una, due, tre volte, anche tutta la vita, caschiamo in questa trappola che noi ci siamo creati e da cui solo noi possiamo uscirne, sempre se lo vogliamo.

tipologie di relazioni

Cosa c’è alla base della dipendenza affettiva?

Alla base dell’attaccamento affettivo c’è la paura della solitudine, dell’abbandono, dell’emarginazione e quindi l’esigenza di essere amati, visti, accettati, apprezzati.

La paura è generata da una scarsa autostima e dall’incapacità di alimentare internamente l’amor proprio.

In queste condizioni, abbiamo bisogno di qualcuno o qualcosa che sia altro da noi per esistere, per essere come vorremmo, per riavere ciò che abbiamo perduto troppo presto.

Andando sempre più a fondo della questione, è chiaro che in amore l’altro non viene scelto a caso, ma corrisponde esattamente a quello che si perde, o non si è ricevuto da bambini, quando ci si innamora per la prima volta di colui, o colei, che rappresenta il nostro «tutto».

Su questa persona riversiamo i nostri desideri e le nostre aspettative rimaste inascoltate tanto tempo fa. È un po’ come se dicessimo all’altro che attraverso noi soddisfa a sua volta un suo bisogno affettivo: «Ti prego guardami, amami, prendimi con te, stai qui come me, non importa se a volte mi fai del male, l’importante è che mi tieni lontano dal vuoto, dal disagio, dalla mancanza, che mi ha fatto soffrire sin da piccolo. In cambio io mi prendo cura di te, mi faccio da parte se vuoi, ti posso anche cambiare».

tempo di amare

Purtroppo, spesso, non si riesce a capire che dietro questo meccanismo si nascondono i lati ombra della dipendenza, cioè la comodità, il compiacimento e il controllo, a favore dei quali si rinuncia alla propria libertà personale.

Secondo la psicoanalisi, la dipendenza non è un problema, nel senso: noi nasciamo come esseri dipendenti perché abbiamo bisogno dei genitori per soddisfare i nostri bisogni fisiologici e quelli affettivi.

Tuttavia, se essi non sono in grado di soddisfare le nostre esigenze creando una dipendenza sana e sicura, allora sarà molto difficile diventare degli adulti dotati di una sana indipendenza.dipendenza d'amore

È proprio di questa frattura, di questa mancanza, che si alimentano le dipendenze affettive, nel momento in cui viene consciamente ignorata.

Credo che il seguente passaggio, tratto dall’opera «L’Io diviso» di R.D. Laing renda bene l’idea di ciò di cui stiamo parlando:

«Ci si può rompere soltanto se si è già a pezzi. Finchè il mio io bambino non è stato amato io ero a pezzi. Amandomi, come si ama un bambino, lei mi ha aggiustato».

Ma, prova a riflettere su queste domande:

  • chi siamo noi per poter chiedere a qualcun’altro quel «tutto», quell’amore profondo che non abbiamo ricevuto dai nostri genitori?
  • Chi siamo noi per parlare d’amore quando nell’altro vediamo solo ciò di cui abbiamo bisogno, senza riconoscerlo come un essere con le proprie qualità e i propri difetti?
  • Come possiamo pensare che l’amore altrui ci basterà per sempre se non conosciamo cosa significa amarci? Presto, o tardi, avvertiremo ancora qual senso di anadeguatezza e la paura d’abbandono.
  • Io finisco dove finisce il suo sguardo? E se non mi guarda più, io chi sono?
  • Perché restiamo aggrappati ad una persona che ci fa stare male? Quanto mi amo e quanto sono capace di trovare amore se mi comporto in questo modo?

Di domande da porsi di questo tipo ce ne sarebbero tantissime, ma se si comprende che il vuoto, lo strappo dell’infanzia, fa parte dell’esistenza e che l’altro non potrà mai darci tutto ciò di cui abbiamo bisogno, allora siamo sulla strada verso la libertà.

i love me

 

Uscire dalla dipendenza affettiva è un po’ come uscire da un lungo coma, da cui, una volta svegli, bisogna imparare a vivere e amarsi. Bisogna anche imparare che dell’altro si può amare solo ciò che ci dà, con la consapevolezza che lui ha le sue fratture come noi, e che insieme possiamo solo attraversarle.

Se anche tu hai delle relazioni malsane e la paura non ti permette di lasciare andare ciò che non ti rende felice, se vivi una relazione di dipendenza e non sai come uscirne, molto probabilmente la conferenza del 10 Settembre, a Milano, “il Viaggio dell’Eroe”, verso la libertà che ognuno di noi merita può darti gli spunti ideali per compiere il primo passo verso la vita che deesideri, verso la libertà!

Ti lascio con un video emblematico sulla dipendenza affettiva, tratto dal film «la ragazza sul ponte», clicca qui per vederlo.