Questa settimana parliamo di genitori e figli con Arianna Monaldi, Life Personal Coach che si occupa anche di lavorare con le famiglie, scrivendo e disegnando favole motivazionali (vedi le favole di Poppi&Cres) e seguendo il delicato rapporto tra genitori e figli.
Essere genitori è difficile, ma non c’è nessuno che può farlo meglio di te. Al giorno d’oggi abbiamo in mano molti più strumenti e consapevolezze su quanto gli atteggiamenti che abbiamo con i nostri figli influenzino fortemente le abitudini, i modi di fare e le credenze che avranno in futuro.
Lascio ora la parola ad Arianna, buona lettura!
Quanto le credenze di un genitore condizionano la vita di un bambino?
Molto, direi moltissimo.
Nella mia esperienza personale e lavorativa entro in contatto con bambini e adulti che portano nel cuore e nella mente i segni profondi delle credenze e dei retaggi delle loro famiglie. Infatti, non solo i genitori, ma anche i nonni spesso hanno un notevole impatto nella vita dei più piccoli.
Iniziare a riflettere su quanto le credenze degli altri ci condizionino è un passo fondamentale per iniziare a cambiare. Se noi adulti iniziamo ad osservare attentamente le nostre credenze, ci accorgiamo che la maggior parte di esse ci è stata trasmessa da qualcuno di cui ci fidavamo e più grande di noi.
Le credenze sono infatti pensieri che non corrispondono necessariamente alla realtà, tuttavia noi scegliamo, consapevolmente o meno, di dar loro credito e farle diventare la nostra realtà.
Ci ritroviamo così a vivere una vita limitata, a precluderci possibilità, incontri, occasioni, per le paure di qualcun altro.
Assurdo vero?
Eppure succede quotidianamente.
Nessuno ne ha colpa, infatti i nostri genitori e nonni hanno sicuramente fatto il meglio secondo le loro possibilità e la consapevolezza che possedevano.
Ora che gli adulti siamo noi abbiamo però, fortunatamente, un sacco di strumenti in più rispetto alle generazioni passate per rapportarci con i bambini in un modo nuovo, attuale, efficace. In un mondo che spesso va di fretta è importante riuscire a fermarci e comprendere come possiamo affiancare al meglio i bambini nella loro crescita perché possano essere adulti completi, sereni e realizzati.
Ai genitori che vengono da me faccio sempre notare come i bambini siano un fantastico e straordinario mezzo per guardarci dentro, curare le nostre ferite, guarirle, cambiare e migliorare ogni giorno.
Chi infatti non desidera il meglio per i propri figli?
È importante tuttavia analizzare che all’interno di ciò che crediamo essere “il meglio” non vi siano nascoste le nostre paure e credenze che appartengono a generazioni passate, che non servono più.
C’è infatti un bagaglio di amore e tradizioni che è bene che vengano trasmesse ai più piccoli e c’è poi un enorme carico depotenziante e disfunzionale che non ha più ragione di esistere.
Ti faccio un esempio: nella nostra tradizione per generazioni i figli hanno seguito le orme dei genitori nella scelta del proprio lavoro.
Così il figlio di un medico diventava solitamente medico ed il figlio di un contadino era destinato a fare il lavoro del padre.
Magari starai pensando che questa sia una credenza antica e sepolta.
Tuttavia ancora oggi il lavoro dei genitori rappresenta per molti figli un bagaglio pesante dal quale è difficile separarsi. Lavorando anche con gli adolescenti e giovani adulti mi sento spesso raccontare di come si scelga una scuola o un lavoro per far felici i propri genitori.
Il risultato è un’insoddisfazione perenne e crescente che con il tempo sfocia in disagi e malesseri.
Come può un ragazzo che ad esempio sogna di viaggiare e conoscere il mondo vivere facendo un lavoro statico e prestabilito?
Può sopravvivere, certo, tuttavia non si sentirà vivo e finirà prima o poi per sentirsi sopraffatto.
Tutt’altro quindi che una credenza antica e sepolta ☺
Come riuscire a crescere figli indipendenti e che possano scegliere la vita che desiderano?
Dando loro fiducia e amore incondizionato.
Sembra semplice, tuttavia a volte le nostre dinamiche affiorano e pensiamo di conoscere e sapere ciò che è meglio per i piccini. Per un certo periodo può essere funzionale infatti ovviamente c’è una fase di vita in cui il bambino ha necessità di essere accudito e guidato.
Tuttavia appena iniziano ad affiorare i suoi desideri e le sue inclinazioni giunge il momento di iniziare a trasmettergli la nostra fiducia, l’idea che possa realizzare tutto ciò che desidera.
Pochi giorni fa ho assistito ad una scena molto triste; ero al parco e sentivo una bimba parlare con la mamma e la nonna e dire loro che da grande avrebbe voluto giocare a calcio.
Era così felice mentre calciava il suo pallone in una finta porta tra due tronchi d’albero e gridava “Goaaaallllll! Goalllllllll!!!”
Ed immediatamente madre e nonna nel panico a dirle che “sono i maschi che giocano a calcio Alice! Le ragazze fanno le ballerine! Ci iscriviamo ad un bel corso di danza Alice! Diventerai una ballerina bravissima.”
Alice ha fatto spallucce e ha ripreso il suo pallone tuttavia i suoi occhi brillavano un po’ meno di prima.
Dare fiducia significa assecondare con amore i sogni e le ambizioni dei bambini anche se a noi sembrano assurdi e irrealizzabili.
Dietro ad ogni adulto di successo c’è stato qualcuno che ha creduto in lui.
I bambini hanno bisogno di qualcuno che li incoraggi, che creda in loro, che anche quando “cadono” gli sorrida e li aiuti a rialzarsi.
Direi quindi che per crescere figli indipendenti occorre star loro accanto ma senza appiccicargli credenze che appartengono a noi non a loro.
Essere genitori è un mestiere difficile, tuttavia sei perfettamente in grado di farlo e i tuoi figli credono in te molto più di quanto tu stesso creda. Per loro sei un modello, un esempio, la tua voce ha un suono diverso da quella di chiunque altro, un tuo sguardo significa per lui moltissimo, può portarlo al settimo cielo o ferirlo.
Per i tuoi bambini, o ragazzi, tu sei, in fondo, anche se a volte ti dicono il contrario, il migliore.
Per questo occorre prestare attenzione a ciò che, come adulti, con parole ed azioni insegniamo loro.
Quali parole usare con i bambini?
Il “non” ad esempio è una parola che i bambini faticano a comprendere. Anche per noi adulti è lo stesso. L’inconscio infatti non legge il “non”.
I bambini della frase “non alzare le mani” comprendono e registrano “alzare le mani” e quindi di conseguenza lo fanno.
È molto più utile dire loro “mani a posto!”; invece di dire “non si urla” meglio dire “parliamo piano!”
Inizia piano piano a togliere i “non” ed osserva come l’approccio con i tuoi figli cambia.
In generale è utile spiegare ai bambini il perché vogliamo facciano una determinata cosa.
Infatti tu faresti qualcosa senza sapere il perché? Saresti disposto a partecipare ad una noiosa riunione di ufficio se non ne capissi l’utilità?
Immagino di no.
Per i bambini è lo stesso. Dire loro “metti via i giochi” di solito non funziona. Prova a dire loro: “Mettiamo i giochi a dormire perché è tardi e sono stanchi, vogliono riposare!”
E mostragli tu come metterli a dormire. Parla ai tuoi figli guardandoli sempre negli occhi e facendogli sentire la tua vicinanza.
Sono piccoli esempi di comunicazione efficace.
Come crescere bambini con una sana autostima?
Separando la loro persona dal loro comportamento.
Dire a tuo figlio “hai fatto il maleducato” fa molti meno danni di “sei un maleducato”. Puoi iniziare sostituendo “essere” con “fare”.
Con un po’ di allenamento è semplicissimo.
Fa una differenza enorme ed è alla base di una sana autostima. È bene infatti che i bambini si sentano amati indipendentemente da ciò che fanno. Altrimenti finiranno per crescere cercando di compiacere gli altri in cerca del loro amore invece di essere felici.
Evitare il ricatto d’amore.
Che cosa significa? Il famoso “ti amo se…” “Ti voglio bene se…”
Ad esempio “la mamma ti vuole bene se abbracci tua sorella” “papà ti vuole bene se prendi bei voti a scuola” “fai il bravo se no non ti voglio più bene!”
Tutte frasi da evitare. Ogni persona merita amore semplicemente perché esiste, indipendentemente dalle sue azioni e comportamenti.
I comportamenti e le azioni sono contestabili, discutibili, possono essere sbagliati. La persona in sé, spogliata dei suoi comportamenti non è sbagliata. I tuoi figli non sono mai sbagliati, possono avere comportamenti sbagliati.
Quando un bambino inizia a formare le proprie credenze?
Fin da subito, anche i neonati apprendono per imitazione e sono delle piccole spugne: assorbono tutto ciò che li circonda.
I bambini assimilano comportamenti e credenze degli adulti di riferimento e le fanno proprie.
Cosa desideri trasmettere ai tuoi figli?
Serenità, amore, fiducia, idee di successo oppure noia, rabbia, insoddisfazione, idee di scarsità?
Penso di conoscere la risposta.
Queste idee saranno alla base del suo futuro e se non saranno costruttive dovrà lavorare tanto per riuscire a cambiarle. Tanto vale aiutare fin da subito i bimbi a pensare in maniera positiva, funzionale, costruttiva.
Come? Con il tuo esempio ☺ Inizia tu per primo a farlo.
Poi puoi leggere ai tuoi figli favole; io le trovo utilissime, così tanto che le scrivo e le disegno perché i bimbi possano apprendere strumenti utili alla loro crescita.
Dai un’occhiata alle favole di Arianna, Poppi&Cres >
Potete disegnare, giocare, parlare, qualunque cosa sviluppi dialogo, fiducia, empatia tra voi.
I bambini ci rendono migliori e per rendere loro il favore la cosa migliore da fare è amarli incondizionatamente e credere in loro☺
Grazie Arianna per quest’articolo!
Puoi seguire i suoi contenuti attraverso il sito www.ariannamonaldi.it oppure sulla sua Pagina Facebook Facebook.com/ariannamonaldilifecoach/
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