Un’altra storia di cambiamento, un altro viaggio alla scoperta di sé stessi. Ecco qua la storia di Martina Vitale, una giovane ragazza che ha scelto di credere e inseguire i suoi sogni rinunciando a tutte le sicurezze che aveva, come il lavoro a tempo indeterminato.
Poco tempo fa sono stata intervistata nel suo blog, hai già letto l’articolo?
Come è riuscita a fare “il salto”? Cosa l’ha spinta a cambiare radicalmente la propria vita? Quali sono i suoi sogni nel cassetto?
Buona lettura 🙂
Raccontaci un po’ di te. Chi sei, da dove vieni, quali sono le tue passioni e quali i tuoi valori più importanti?
Mi chiamo Martina, ho 32 anni, romagnola DOC ma vivo a Barcellona da ormai tre anni.
Da circa 5 mesi però ho lasciato (temporaneamente) la mia Barcellona per intraprendere un lungo viaggio tra Asia ed Australia.
Amo viaggiare, esplorare, conoscere nuove culture, sfidare i miei limiti, sognare.
Amo sognare perché fino ad ora ogni sogno che ho fatto ad occhi aperti mi ha portato dove volevo e credo che questo sia il valore per me più importante: credere nei propri sogni e fare di tutto perché si avverino.
Quali erano le paure che non ti permettevano di fare il salto? Cosa temevi di più?
Io di base sono sempre stata una persona molto indecisa: penso ad una cosa ma cambio idea 100 volte nel giro di pochi minuti. Ho in testa un’idea ma poi se ne sommano tante altre e non riesco mai a concentrarmi, scegliere e dire “Ok, si fa così!”
Sognavo di trasferirmi a Barcellona da una vita, ma lavoro, amore e la routine di sempre, mi hanno tenuta stretta in Italia per tanto tempo.
Poi è arrivato quel momento, quando sai che devi prendere la scelta giusta per te stessa, ma avevo la testa piena di “se” e di “ma”, tante paranoie e pressioni.
Per approfondire, leggi anche: le 7 resistenze più comuni al cambiamento, come abbatterle?
Avrei dovuto mollare un lavoro a tempo indeterminato e tutti mi dicevano “Ma cosa stai facendo? Molli tutto per andare in Spagna?”
Ma alla fine hanno vinto loro: il forte desiderio ed il mio sognare sempre ad occhi aperti.
Cosa ti ha permesso un giorno di dire: “mollo tutto e divento felice?”
Ha iniziato a dirmelo il corpo che dovevo andare via. Non stavo più bene, non dormivo bene, avevo mal di stomaco e di testa ogni giorno, avevo male dappertutto. Stavo anche iniziando a preoccuparmi….
Ma dentro di me sapevo cos’era: era “solo” infelicità e ansia di vivere in un posto quando sai, ormai da tempo, che lì non ci vuoi più vivere.
E allora basta, si sceglie di vivere felici, si deve scegliere!
Ho mollato il lavoro e fatto un biglietto di sola andata.
Qual è stato il viaggio che ti ha lasciato il più grande insegnamento?
Quello che sto vivendo ora, senza ombra di dubbio. Il mio primo viaggio da backpacker, uno stile di vita mai provato fino ad ora, quando ti senti uno spirito libero senza paure e senza troppi pensieri.
Io sono sempre stata una persona che pensa troppo, che ragiona troppo. Questo viaggio mi sta insegnando che si vive molto meglio se si vive alla giornata, godendo di ogni momento senza nessuna paura o pensiero di troppo.
E poi l’Asia ed il suo popolo mi hanno insegnato che bisogna sorridere sempre, che bisogna condividere, che non mi serve niente per essere felice, basta solo vivere e godere al meglio di ogni singolo istante.
Posto preferito nel mondo?
Barcellona, è il mio posto nel mondo.
Ma se mi è concesso, ne aggiungo altri due. La California per il senso di libertà che ho provato quando ci ho trascorso un mese (anche se di fatto vivere in America non credo sia facile per niente) e le Filippine perché mi hanno fatto sorridere, sempre.
Quali consigli daresti a chi vuole seguire le tue orme?
Di ascoltare se stessi, i propri pensieri ed il battuto del cuore. Quando pensi a qualcosa ed il cuore batte forte, allora è la scelta giusta. Se non si è felici nel posto in cui si vive o non si è felici con quello che si sta facendo, bisogna avere il coraggio di cambiare.
Non sono neanche sicura che la parola ”coraggio” sia quella giusta, io non mi sento coraggiosa, mi sento viva e questo non ha bisogno di altre spiegazioni.
Fare il salto non significa doverlo fare nel giro di tre giorni, io ci ho messo mesi. Ognuno deve fare il proprio percorso e poi ad un tratto, arriverà quel momento che ti farà capire qual è la scelta giusta da prendere.
È successo per Barcellona e per il viaggio che sto facendo ora… Avevo mille dubbi e paranoie, poi è arrivato quel momento e ho detto “Si, devo partire!!”
Quanto è importante la lingua inglese se si vuole vivere una vita da Nomade? Dove lo hai imparato? Quali le difficoltà?
L’inglese l’ho studiato alle superiori ed un po’ all’università. Poi tanta musica, movies e viaggiare, viaggiare, viaggiare…
L’inglese è molto importante perché ti permette di parlare con chiunque, è la lingua che ti permette di andare ovunque. Le difficoltà ci possono essere sempre, soprattutto a causa degli accenti (io gli australiani faccio proprio fatica a capirli! :D), ma questo viaggio mi ha anche insegnato che a volte bastano i gesti ed i sorrisi e puoi relazionarti anche con il nonno conosciuto in un paesino del Vietnam.
Parlando di lavoro, è un’altra cosa: se si lavora per aziende internazionali, l’inglese è fondamentale.
In questo periodo sei stata in giro per il Sud Est Asiatico per un po’ di mesi e ora ci scrivi dall’Australia. Ci racconti cosa ti permette di viaggiare per lunghi periodi?
Sicuramente i risparmi, che l’Australia mi sta prosciugando! ☺
Scherzi a parte, lavoro da freelance quando posso (connessione e tempo permettendo) e questo mi permette di non finire tutti i soldi che ho.
E poi tanto spirito di adattamento, vita da backpacker e volontariato.
Nelle Filippine, in Vietnam e qui in Australia, ho partecipato al programma Workaway che ti permette di lavorare in cambio di vitto ed alloggio.
Sicuramente di soldi ne sto spendendo parecchi, ma voglio pensare positivo, godermi il momento e quando tornerò a Barcellona mi butteró a capofitto sul lavoro, al 100%.
Sogno nel cassetto?
A prima battuta ti direi “Viaggiare senza fermarmi mai”, ma credo che il mio sogno nel cassetto sia un mix di cose: essere sempre felice per quello che faccio, vedere felici ed in salute la mia famiglia ed i miei amici più stretti, essere sempre positiva anche di fronte agli ostacoli.
Prossima meta e perché?
Dopo L’Australia credo andrò in Indonesia e poi si torna a casa. Probabilmente, dopo una pausa a Barcellona, tornerò in Asia ma non so ancora quando e dove di preciso.
In Asia perché lì ci ho lasciato un pezzo di cuore.
Sinonimi di viaggio?
Libertà, spensieratezza, felicità, consapevolezza, scoperta, condivisione, follia, gioia, cambiamento.
Che cos’è per te il cambiamento?
Ecco appunto, dicevamo? ☺ È scoprire se stessi, essere consapevoli, quello stato d’animo che ti dà la spinta per raggiungere quello in cui si crede davvero, quella forza che ti spinge ad essere veramente ciò che si vuole essere.
Non c’è cosa più bella, non c’è sensazione più bella per me.
Conoscersi, riscoprirsi e sapere cosa si vuole davvero dalla vita. E cambiare.
Fai un saluto.
Concludo questa bellissima intervista innanzitutto ringraziando Vittoria, e poi voglio fare un augurio generale a tutti, auguro a tutti di trovare la spinta giusta, un giorno, per realizzare ciò che più si desidera.
Nel mio piccolo spero di essere d’ispirazione a qualcuno.
C’è che mi dice “Sei il mio idolo! Sei una forza!”. Io non credo di essere speciale, sono come ognuno di noi/voi, che cerca “solo” di essere super felice! 😉
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