Oggi ospito Valentina Bonomi sul mio blog, una giovane donna di 31 anni che ci racconta la sua rinascita personale e professionale.

Ho conosciuto Valentina “per caso”, quando ancora ero a Bali. Avevo bisogno di una persona che si occupasse della parte culinaria della mia conferenza e, senza nemmeno conoscerla personalmente, siamo entrate subito in sintonia.

È nata così una splendida collaborazione, nonché amicizia. Ma non voglio svelarvi troppo, lascio quindi la parola a lei.

numero uno Ciao Vale, benvenuta! Sciogliamo subito il ghiaccio, presentati, parlaci un po’ di te.

Ciao a tutti, sono Valentina, sono una donna ancora molto giovane, anzi mi sento più ragazzina adesso che dieci anni fa. Sono mamma di due splendide bimbe e, oltre a questo, sto cercando di essere anche imprenditrice di me stessa.

Ho capito che per essere felice dovevo cambiare totalmente la mia vita.

Per molti anni, infatti, ho studiato e lavorato come avvocato. Poi, è successo che ho aperto gli occhi e mi sono resa conto che non amavo il mio lavoro e che stavo conducendo una vita che non mi piaceva.

Da un anno a questa parte, ho deciso di svoltare del tutto e così ho aperto un’attività di catering che è del tutto diversa dal fare l’avvocato, ma che mi appassiona molto e mi fa sentire viva.

tavola imbandita per catering

numero due Com’è nata l’idea di fare catering?

È nata tre anni fa, quasi per scherzo.

Io e un’amica, nonché collega, ci siamo dette, così di punto in bianco: “Dai, apriamo un’attività di catering!”.

Ti giuro che non ricordo esattamente per quale motivo.

In ogni caso, lo abbiamo fatto veramente, anche se, inizialmente, come attività secondaria rispetto all’attività principale, che era quella di avvocato.

Quindi, di giorno eravamo avvocati e di notte, e nei week-end, cuoche.

Ci piaceva tantissimo, ci divertivamo, nonostante i ritmi frenetici. Era una soddisfazione sapere che le persone apprezzavano quello che preparavamo.

Ma soprattutto era una soddisfazione immediata, che non c’era nel lavoro di avvocato perchè, lavorando come dipendente, era il capo a prendersi tutti i meriti.

Con il catering, al contrario, appagavamo le persone e sapevamo benissimo tutta la fatica e la passione che c’erano dientro. Poi però, siamo rimaste incinta tutt’e due e quindi abbiamo deciso di lasciare tutto da parte, nonostante le richieste fossero aumentate, grazie anche al passaparola di amici e clienti.

valentina con bimbe

Ho avuto la mia prima figlia e, dopo soli quattro mesi, sono tornata in ufficio, ma nove mesi dopo mi hanno lasciata a casa con una scusa banale, perché ero rimasta incinta di un’altra bambina.

numero treQuando e come è avvenuta la svolta? Quando hai deciso di lasciare la tua vita ordinaria per viverne una straordinaria?

Venivo da un periodo un po’ brutto, perchè la seconda è stata una gravidanza inaspettata. I primi mesi non l’ho presa bene, anche per via del licenziamento: non sono mai stata a casa dal lavoro, mi sentivo inutile, anche se in realtà non lo ero, perchè mi accupavo della famiglia.

Ho iniziato a cercare un posto di lavoro sempre come avvocato ma in grandi aziende, così avrei avuto più garanzie e tranquillità; solo che ero incinta e nessuno voleva assumermi.

Quando è nata la mia secondogenita, ho passato un anno senza lavorare, nonostante avessi ricominciato a cercare lavoro.

In testa, comunque, mi balenava sempre l’idea del catering.

Finché un giorno mi sono detta: “Ma scusami Vale, perchè non lo riapri?”

Ero brava, apprezzata, richieste ce n’erano.

Fatto sta che mi sono buttata: ho lavorato per 3-4 mesi per un altro catering, giusto per farmi le basi da cui partire e nel frattempo avevo già riaperto il mio.

La vera e propria svolta, quella che mi ha fatto capire che ero sulla strada giusta, è stata la collaborazione con una famosa ludoteca di Milano. E da lì, vuoi per fortuna, vuoi per destino, ho cominciato a lavorare regolarmente e ad occuparmi di eventi molto stimolanti.

valentina in cucina

numero quattro Quanto essere nel posto giusto al momento giusto ha fatto la differenza per te?

Ha fatto tutta la differenza!

Però non dò il merito solo al destino, perchè comunque io, la mia opportunità, me la sono cercata; non sono rimasta lì impalata con le mani in mano.

Ovvio, poi c’è sempre anche un pizzico di fortuna, ma sono stata coraggiosa; sono orgogliosa di me e del mio lavoro.

numero cinque Quali difficoltà hai dovuto affrontare soprattuto all’inizio?

Innanzitutto gli orari, il fatto di lavorare nel week end e di tornare a casa tardi la sera, anche durante la settimana, mentre prima, quando non lavoravo, ero abituata a stare costantemente con le mie bambine.

Dall’altra parte, però, c’è tanta gratificazione e soddisfazione per me come donna.

Questo è stato possibile grazie al supporto di mio marito e ai santi nonni che si dedicano anche troppo alle nipoti, sacrificando spesso la loro vita privata.

numero6Cosa ti dava la carica per non mollare nei momenti più bui?

Come ti ho già detto, c’è stato un periodo della mia vita in cui non mi sentivo realizzata, perchè anche se avevo due bambine meravigliose a cui badare, non mi bastava fare la mamma.

Io preferisco definirmi una madre non convenzionale: ho vissuto male la mia seconda gravidanza perchè non volevo essere lì, a casa, ma a lavorare. Anche il solo pensiero di tornare al lavoro dopo il periodo di maternità, mi avrebbe fatto vivere il tutto molto più serenamente.

Invece, non avere un obiettivo mi ha fatto sentire in trappola.

Però poi mi sono detta che piangersi addosso era inutile e che, nel profondo del mio cuore, sapevo che non avrei mai più voluto indossare i panni dell’avvocato. Se avessi trovato un lavoro dipendente mi sarei accontentata, ma per fortuna è andata diversamente!

La cosa piu bella al mondo è essere lavoratori di sé stessi e quindi ho detto “Proviamoci, non ho niente da perdere”.

assaggi dal catering

numero7 Quali sono i tre principi che ti guidano nella vita privata e in quella professionale?

Sia nel lavoro sia nella vita privata, mi piace essere organizzata. Mio marito dice che sono troppo pignola, ma io non mi vedo così: semplicemente stabilisco tempistiche e priorità con computer e agenda alla mano, usando un metodo tutto mio.

Altro principio fondamentale per me è la trasparenza.

Dico sempre quello che penso, mi piace essere chiara, onesta e pretendo di conseguenza che gli altri lo siano con me. Mi è capitato recentemente che due ragazzi volessero collaborare con me, ma ho capito sin dall’inizio che, nel modo in cui parlavano e agivano, avevano un doppio fine, quello di prendersi la mia attività e di farmi fuori, un po’ come la Apple ha fatto con Steve Jobs.

E così, senza nemmeno pensarci due volte, li ho scaricati io per prima.

bicchierini-verdi-catering

Il terzo principio guida è affidarmi a ciò che mi dice l’intuito nella scelta delle persone di cui voglio circondarmi. Se a pelle non mi danno una sensazione positiva non riesco ad andare avanti con il rapporto e così mi allontano da loro.

Questo vale però solo per le persone, perchè per gli affari sono ancora molto ingenua.

numero8 Cosa vuol dire essere una giovane mamma lavoratrice al giorno d’oggi?

È bellissimo! Io non so come alcune donne riescano a fare solo le mamme e le casalinghe, anche se so che è un lavoro molto, molto faticoso.

Io non giudico, ma personalmente, quando facevo solo la mamma, non mi sentivo realizzata, perchè non avevo niente che fosse solo mio.

Una donna che diventa madre, a differenza di un uomo, subisce un sacco di cambiamenti e sconvolgimenti.

Io credo di averli subiti tutti, un po’ per eventi esterni e un po’ per responsabilità mia. Fare un lavoro che mi piace è una realizzazione impagabile che mi permette di essere serena e di vivere al meglio il rapporto con le mie figlie.

Certo, non è semplice conciliare tutto, perchè le responsabilità, dentro e fuori casa, sono tante. Essendo un’imprenditrice, non ho orari e luoghi di lavoro fissi.

Il mio è un lavoro che non finisce mai.

numero-9 Come ti vedi tra cinque anni?

Mi vedo ingrandita, con tante persone sotto di me. Vedo del futuro per questa attività e penso di poter diventare brava, cosa che non pensavo quando facevo l’avvocato perché mi sentivo sempre inadatta.

Questo credo sia stato il campanello d’allarme che mi ha fatto capire che quella non era la mia strada.

numero-10 Ci racconti meglio come ci siamo conosciute?

In questo forse il destino e le coincidenze hanno inciso molto. Mio marito ha un’agenzia immobiliare e io cercavo un posto dove poter lavorare. In quel periodo, mi aveva detto che un suo cliente aveva appena venduto un loft, che però sarebbe rimasto libero per un paio di mesi.

fingerfood

Questo loft era di Mirko, proprietario di un laboratorio creative di aerografia e grafica, in zona Greco, che tra l’altro è il quartiere dove io sono cresciuta e dove mio marito lavora.

E Vittoria cosa c’entra in tutto questo? C’entra, eccome se c’entra!

Vittoria mi ha contattato tramite un sito di catering milanesi quando era ancora a Bali; ci siamo scambiate mail e messaggi finché non è tornata in Italia e mi ha fissato un appuntamente proprio in negozio da Mirko, dicendomi che era uno dei suoi più cari amici, non sapendo assolutamente che io già lo conoscevo!!

É stata una carrambata!

numero-11 Vale, fai parte di una conferenza dal titolo “ Il viaggio dell’Eroe”. Ti senti un po’ eroina anche tu? Chi sono i tuoi eroi?

Non mi sento un’eroina, però mi piacerebbe che le mie figlie mi vedessero un po’ come una super mamma. I miei eroi sono i nonni, quello materno e quello paterno, che non ho mai conosciuto, ma che ho idealizzato attraverso i racconti dei miei genitori.

Io ogni tanto parlo con loro, sia nei momenti belli, sia in quelli difficili.

Per me sono delle figure mitologiche, anzi, sono le mie guide, coloro che mi proteggono dall’alto.

numero.12Dove possiamo trovarti se abbiamo bisogno del tuo servizio catering?

Sul sito www.bonomicatering.com, su Facebook: Bonomi Catering, tramite e-mail bonomicatering@gmail.com.

numero-13Vale, abbiamo finito! Fai un saluto.

Ciao a tutti e ci vediamo alla conferenza “il Viaggio dell’Eroe”, verso la libertà che ognuno di noi merita, il 10.09.17, presso il Tag di via Calabiana Milano.

Non vedo l’ora di deliziarvi con le mie creazioni culinarie!

video-valentina

Grazie di cuore a Valentina per questa splendida intervista e per averci dato la possibilità, ancora una volta, di toccare con mano che, se lo si desidera davvero, si può vivere la vita che si desidera, inseguire I propri sogni e realizzarli.

E tu? Cosa aspetti?

Il 10 settembre è stata una giornata pazzesca! Vuoi riviverla anche tu?

Sul mio sito sono disponibili le slide e le video registrazioni della Conferenza “il Viaggio dell’Eroe”! Non perderle!