La guarigione è un discorso complesso, che però non è sinonimo di complicato.
Giusto per dimostrare quanto siamo orientati a pensare in modo negativo, la maggior parte di noi associa questo aggettivo a qualcosa di difficile attuazione.
In realtà, “complesso” deriva dal latino “complexum”, participio passato di “complector”, che significa “abbracciare”.
Possiamo dire quindi che la guarigione è una questione di abbracci!
E non mi riferisco solo ad una malattia, ma a qualsiasi disagio, sofferenza, malessere, dolore o inquietudine.
Guarisce chi riesce ad abbracciarsi in ogni ambito del proprio essere, chi riesce a rivolgersi amore, nel corpo, nella mente, nell’anima e nello spirito.
E guarisce chi sa contemplare in questo abbraccio anche tutto ciò che lo circonda.
Non esiste una ricetta per spiegare come questo debba avvenire; non lo si può insegnare e non lo si riesce nemmeno a definire. Possono esistere tante vie per realizzare questo abbraccio profondo, completo, pieno, quante sono le persone al mondo; ognuno trova la sua via per metterlo in pratica.
Di sicuro però ci sono qualità imprescindibili affinché si possa vivere un’esistenza in armonia con sé stessi e con ciò che ci avvolge, affinché si riesca a costruire un equilibrio che coinvolga ogni componente di questo meraviglioso miracolo che è l’essere umano!
Le 5 qualità necessarie per vivere in armonia con sè stessi
Fluidità
Fluidità significa sapersi adattare a qualunque sfida la vita ci ponga di fronte.
Essere come l’acqua nel suo fluire perenne; l’acqua scorre, si insinua, trova sempre una strada, aggira ogni ostacolo che incontra; non si può né reprimere, né comprimere e, anche qualora venga arginata o contenuta, ha sempre una propria energia cinetica.
Non a caso l’acqua è l’elemento base della natura; noi stessi siamo per la maggior parte composti di acqua!
Paure, sensi di colpa, ansia, insicurezze, bisogno di controllo: sono tutti elementi che bloccano il fluire della nostra energia, ci rendono rigidi, a volte persino paralizzati!
Se osserviamo con attenzione, l’acqua nel suo viaggio sceglie sempre il percorso più semplice o quello dove incontra minor resistenza; noi invece molto spesso ci complichiamo la vita perdendoci in percorsi assurdi che a volte ci intestardiamo a voler seguire, sprecando così tantissime energie.
Cosa dobbiamo imparare, dunque?
Impariamo a seguire il flusso della vita, senza opporre resistenza, senza rifiutare ciò che ci offre; se ci affidiamo alla vita, sarà la vita stessa che ci condurrà esattamente dove dobbiamo andare. Sarà la vita stessa a trovare il modo di aggirare gli ostacoli e di trovare un’altra strada…
Ma dobbiamo lasciarci trasportare.
Se si resta rigidi non ci può condurre da nessuna parte; se rimaniamo bloccati non raggiungeremo mai nessuna meta!
Sensibilità
Sensibilità significa accorgerci di quanto accade intorno a noi, per imparare ad essere ricettivi, per poter captare tutti quei segnali che la vita ci trasmette e che noi siamo troppo occupati e distratti per poter recepire!
Coltivare la propria sensibilità significa imparare ad usare al massimo delle nostre potenzialità tutti i nostri sensi, compreso il sesto senso, cioè quella voce dell’intuito che ci guida nella vita.
Vuol dire allenare una visione dell’esistenza così profonda e radicata, matura e consapevole, da poter elaborare ogni volta nuove risposte alle sfide che ci vengono incontro, spostandole su un livello più alto, spirituale.
Vuol dire saper ricercare in ogni cosa, in ogni evento, in ogni accadimento il significato riposto, l’occasione per una evoluzione ed elevazione.
Essere sensibili significa rimanere vigili, presenti, attenti, significa guardare le cose sotto tutti i punti di vista, girare loro attorno e scovarne i lati nascosti.
La sensibilità permette di godere della vita fino in fondo, di godere appieno di ogni suono, di ogni profumo, di ogni gesto, di ogni sapore, lasciandone traccia nel nostro animo.
Essere sensibile vuol dire imparare ad accorgersi dei miracoli che ti accadono ogni giorno, vuol dire rendersi conto di essere ogni istante spettatore della magia della vita a cui siamo chiamati a partecipare.
Libertà
Libertà significa permetterci di esprimere la nostra vera natura.
Libertà non intesa come avere una vita priva di doveri o impegni, in cui si può fare tutto quello che si vuole, ma libertà intesa come concedersi la possibilità di essere ciò che si è, sempre!
Libertà intesa come rispetto per sé stessi, delle proprie percezioni, del proprio intuito, dei propri ideali, dei propri principi, del proprio sentire!
Essere liberi vuol dire eliminare le mille maschere che ogni giorno indossiamo per apparire, per paura del giudizio, per essere accettati o ben voluti, per non essere abbandonati, per compiacere.
Vuol dire scrollarsi di dosso le convenzioni e le credenze che non ci appartengono e che ci soffocano; vuol dire costruire rapporti autentici con gli altri attraverso i quali possiamo mostrare realmente noi stessi, nudi, esattamente come siamo!
Essere liberi significa seguire sempre i propri sentimenti, ascoltare la propria anima ed esprimere la propria essenza.
La conquista di questo tipo di libertà ci permetterà di concederla anche agli altri, senza giudizio alcuno.
Sono certa che ognuno in questa dimensione abbia scelto la sua esperienza per ricavarne qualcosa, per trarne un insegnamento; lasciamo quindi in pace chi siamo destinati ad incontrare sul nostro cammino, permettendo loro di evolversi secondo i loro bisogni e i loro piani.
Così come concediamo a noi stessi la libertà di vivere le vicissitudini che la nostra natura attira a noi, per consentirci di progredire.
Apertura della mente
Aprire la mente ci consente di acquisire saggezza.
Noi siamo esseri illimitati e una volta che abbiamo compreso ed accettato questo possiamo permetterci di rimanere aperti a ogni esperienza, pensiero, pratica o teoria, per poi discernere quale vogliamo fare nostra, accettando ciò che risuona con la nostra essenza.
Ma se rifiutiamo di ascoltare la melodia di ciò che ci si pone di fronte a prescindere, come possiamo valutare se quel suono è armonico con il nostro essere?
Imparare a non giudicare ci mantiene aperti, perché nel momento in cui definiamo qualcosa come giusto o sbagliato, ragionevole o irragionevole, positivo o negativo poniamo dei limiti, mettiamo dei paletti, precludendo così a noi stessi di vivere esperienze, incontri od emozioni che la nostra natura ha attratto ma che il nostro ego limitato rifiuta per paura o per difesa.
Apertura del cuore
Oltre alla mente, dobbiamo essere capaci di aprire il cuore per dare respiro alla propria anima; ciò significa entrare in una dimensione di complicità rispetto al mondo, significa permettere all’amore illimitato di permeare ogni nostro istante, ogni nostra esperienza, ogni nostro incontro, ogni nostro gesto.
L’amore è l’unica vera forza trasformatrice di cui disponiamo, è ciò che ci può permettere di superare la fase in cui ci sentiamo vittime, la fase dell’accusa e ci introduce in una dimensione dove siamo innamorati senza motivo di noi stessi, della vita, della natura, delle persone che ci circondano perché tutto diviene meravigliosa espressione del miracolo dell’esistenza.
È ciò che ci immerge nella pura gioia, quella che si prova nel semplice esistere e che ci conduce al di là della nostra dimensione terrena.
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Che meravigliose considerazioni.. Grazie