Di solito quando viene rivolta questa domanda le persone si trovano, oserei dire, quasi spiazzate. Al contrario, rispondono immediatamente quando si chiede loro cosa non sopportano più nella loro vita.

Probabilmente perché ci insegnano che la felicità è qualcosa di utopistico, che nella vita bisogna essere concreti e preoccuparsi di soddisfare i nostri bisogni primari, che viene prima il dovere e poi il piacere, che dobbiamo occuparci di chi vive accanto a noi, marito, figli e più avanti dei nostri genitori.

cratività einstein

Ma noi, immersi in questo turbinio di credenze e convinzioni più o meno consapevoli, che posto abbiamo?

icona di lavatriceÈ come se la nostra quotidianità divenisse un ripetersi di stesse identiche azioni automatiche, ogni giorno sempre lo stesso agire in una specie di moto circolare simile a quello di un cestello della lavatrice, dove la forza centrifuga del nostro continuo fare, dettato dalle nostre abitudini e convinzioni, ci spinge all’esterno, come se rimanessimo “schiacciati” ai bordi della nostra esistenza.

Noi non ci mettiamo mai al centro!

Al centro ci sono prima tutta una serie di compiti che ci imponiamo di svolgere, ci sono le persone per le quali crediamo di essere indispensabili, c’è il bisogno di trovare sicurezza, di trincerarsi dietro qualsiasi cosa che ci dia delle certezze.

E noi?? I nostri desideri, le nostre passioni, le nostre aspirazioni, che posto occupano?

creare qualcosa dal nulla

Esprimere la nostra unicità, dedicarci ai nostri talenti, occuparci della nostra Essenza e di cosa vogliamo manifestare in questa dimensione dovrebbero essere le nostre priorità!

Invece, non solo non ce ne occupiamo minimamente, ma siamo persino in grado di giudicare “folle” chi ci sollecita a farlo! Come se questo fosse prerogativa solo di certe persone “baciate dalla fortuna” o che “non hanno nulla a cui pensare”!

Ognuno è responsabile delle proprie scelte!

Quindi puoi decidere se d’ora in avanti vorrai trovare del tempo da dedicare a te, alla tua felicità!!

E come capire cosa ti rende felice?

Un primo passo potrebbe essere quello di ricordare la tua infanzia. In cosa ti piaceva cimentarti con talmente tanto impegno e determinazione da non renderti conto del trascorrere del tempo?

Cos’è che proprio non riuscivi a smettere di fare?

I bambini parlano il linguaggio dell’anima: la creatività!

La creatività non è prerogativa dei grandi artisti, come siamo abituati a pensare; è una risorsa intrinseca all’essere umano.

Se osservate i bambini vi accorgerete che ognuno di loro ne ha in gran quantità! Purtroppo proprio la famiglia, la scuola, la società, che dovrebbero essere i luoghi ideali dove esprimere e sviluppare la propria creatività, ne divengono la tomba per quasi tutti.

La creatività di cui parlo non si riferisce solo alla possibilità di creare qualcosa di fisico che sia il prodotto delle proprie capacità intrinseche, che peraltro andrebbero sperimentate e coltivate secondo la propria natura.

Mi riferisco alla creatività intesa come stato d’essere da riportare ogni giorno nella propria quotidianità. Vale a dire, agire ogni azione come se stessimo creando ogni volta un’opera d’arte stupenda, accompagnandola quindi con la stessa meraviglia e lo stesso entusiasmo che avrebbe l’artista che la sta realizzando.

alice in città

Per esempio, poniamo che passeggiare in riva al mare ti renda estremamente gioioso, sereno, libero dai pensieri, felice di godere della sensazione dei piedi sulla sabbia, della brezza marina, dell’orizzonte illimitato che hai di fronte; supponiamo anche che ti diverti un sacco a fermarti in un punto tranquillo sulla spiaggia e dedicarti alla costruzione di un castello di sabbia!

Quello che ti propongo è di riportare queste stesse identiche sensazioni, che ti rendono così felice, nella tua quotidianità, in ogni tua azione, nel tuo lavoro, nelle tue relazioni!

Dovremmo recuperare in ogni nostro agire proprio quella spontanea meraviglia che i bambini hanno di fronte ad ogni cosa, seppur banale possa essere!

Persino Giacomo Leopardi, nella sua visione pessimistica della vita, notò che “i fanciulli trovano il tutto nel nulla” e “gli uomini il nulla nel tutto”!

Ecco, noi dovremmo ritornare a trovare la meraviglia in ogni cosa, perché c’è meraviglia in ogni cosa! I bambini ne sono testimoni!

Cercate quindi di ritagliare del tempo per dedicarvi a ciò che scatena in voi felicità, stupore e meraviglia e allargate a macchia d’olio questa creatività, che pian piano coltiverete, al resto della vostra giornata.

Sviluppate i vostri sensi, le vostre percezioni, la vostra creatività e allenatela a tal punto da riscoprirla ed attivarla in qualsiasi ambito della vostra vita, nel vostro agire, nelle vostre relazioni!

La creatività diverrà così un vostro stato d’essere che vi permetterà di dare forma al vostro destino.

È da qui che comincerà veramente la vostra vita!

Esattamente come affermava Erich Fromm, psicoanalista e sociologo:

“molte persone muoiono prima di essere veramente nate. Creatività significa nascere prima di morire”.

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