Quando ho incontrato Vittoria ero asintomatica, ma non lo sapevo.

O meglio, lo sapeva il mio corpo, lui lo sentiva, ma la mia mente negava questo nuovo stato di benessere e mi impediva di coglierlo e sentirlo pienamente, di essere serena e di sentirmi finalmente guarita psicologicamente. 

Pertanto la mia vita era comunque quella di una persona malata; nonostante non avessi più i dolori diffusi, né la stanchezza cronica né la fibro fog, mi sentivo comunque una persona malata, poiché sentivo ancora addosso il peso dell’etichetta:

FIBROMIALGIA: MALATTIA CRONICA, INCURABILE, affetta da una malattia DEGENERATIVA ED INVALIDANTE. Questo mi era stato detto dai medici!

Questo era il peso che portavo e di conseguenza mi comportavo da persona malata e anche agli altri mi presentavo così, come una persona in grande difficoltà, alla quale non era stata data alcuna speranza, con una vita rovinata da questo evento che mi era capitato all’improvviso.

In realtà io non sono mai stata bene.

Fin da piccola avevo problemi gastrointestinali, ero una bambina sempre infelice e mai a posto con me stessa o in linea con il pensiero della mia famiglia.

Nelle foto non sorridevo mai, non mi sentivo accettata per quello che ero. Ero una bambina differente, molto più vulcanica delle mie coetanee, avevo più idee, volevo fare più cose, volevo crescere più in fretta, volevo imparare, ero piena di sogni e di ambizioni e questo dalla mia famiglia non era accettato.

Io dovevo essere una bambina normale, che stava bene, che andava a scuola, che giocava, che probabilmente da grande avrebbe fatto l’artista, perché i miei genitori hanno entrambi frequentato la scuola di Brera. Avrei quindi dovuto avere una vita molto normale, senza troppe pretese in quanto donna.

La malattia mi ha sempre accompagnato in tutti gli anni della mia vita, fin dall’infanzia che è stata difficile perché mi sentivo sola e non capita. Sembrerebbe che i bambini non abbiano diritto di stare male, per cui se dicono di stare male sono considerati pigri e viziati.

Ricordo le amiche di mia madre che le dicevano di essere più dura con me, perché io ero viziata e facevo i capricci, ma io stavo male davvero! Per fortuna lei non le ha mai ascoltate, nonostante loro la incitassero a trattarmi con durezza e a darmi delle sberle perché dovevo essere rimessa in riga.

Ma mia mamma era diversa, mi voleva bene per com’ero. 

Dopo la sua morte io sono rimasta sola nel mondo cattivo e ho dovuto portare il peso, da sola e da piccola, della malattia senza essere nemmeno creduta e neanche mai accompagnata da un medico per una visita.

La mia vita comportava grosse limitazioni, riguardo l’alimentazione ad esempio e la possibilità di uscire di casa o andare in vacanza, data la mia paura di poter stare male in qualsiasi momento.

E più crescevo, più i dolori aumentavano.

Ho cominciato con mal di testa allucinanti, a cui poi è seguito un tremendo dolore alla mandibola; con il passare del tempo si aggiungevano man mano sempre nuovi disturbi e quelli che già erano presenti peggioravano. 

Ho iniziato, da sola, a rivolgermi a svariati medici; ovviamente non riscontravano nessun problema, si limitavano a prescrivere medicinali per alleviare i sintomi, e mi davano della pazza che si inventava le cose, come se si trattasse solo di un problema psicologico.

Così mi sono sottoposta volontariamente ad un trattamento con psicofarmaci, pensando che così non avrei sentito più nulla, dato che ero considerata pazza.

La cura dura poco perché gli stessi medici si rendono conto che stavo male davvero e che non stavo somatizzando nulla. Quindi mi tengo tutti i miei dolori e vado avanti.

Arrivano altri disturbi: problemi ginecologici, ipotiroidismo, insonnia che si aggrava ma che ho da quando sono nata.

Faticavo a camminare, mi sentivo pesante e stanca nel fare qualunque cosa e nel 2009 si presenta la Fibromialgia che mi ha costretta a fermarmi anche a causa di fortissimi dolori al trigemino.

È così che la vita mi ha messo in pausa. 

Fin a quel momento avevo trovato le forze di reagire in qualche modo. Ma tutto questo ve lo racconto bene nel libro DANTE E LA FIBROMIALGIA, ovvero di come sono passata dall’inferno al paradiso, lasciandomi alle spalle il dolore della Fibromialgia.

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Quando conobbi Vittoria, io avevo già fatto vari percorsi che avevano dato dei risultati, ma è come se avessi la sensazione che mancasse sempre una parte. E non sapevo cosa fare.

Nonostante fossi asintomatica, mi sentivo molto malata e avevo la sensazione che la mia vita mi fosse stata rubata e che fosse impossibile riaverla. 

La malattia, a mio parere e secondo la mia personale esperienza, ti costringe a cambiare e ti riporta ad essere te stessa, a recuperare i tuoi valori, i tuoi principi, il tuo carattere, quello che è veramente importante per te; impari a fare solo quello che ti senti, impari ad essere te stessa di nuovo.

Tutte queste cose le ho capite grazie a Vittoria. 

Non capivo cosa volesse dire Vittoria quando affermava che la malattia aveva rappresentato il suo più grande dono.

Sicuramente ho sempre pensato che le persone che soffrono o hanno sofferto hanno una marcia in più, perché acquisiscono spiritualità, profondità e consapevolezza rispetto a quelli che hanno avuto sempre una vita facile.

Però, se mi avessero detto cosa preferisci, in passato avrei decisamente risposto: una vita facile. 

Ma perché non capivo, non mi era chiaro il messaggio della mia malattia. In realtà, quando poi ho cominciato i corsi, le cose sono cambiate.

Come vengo a conoscenza del lavoro di Vittoria decido di iscrivermi subito al percorso “La Fibromialgia, secondo me”: non mi sono fatta scappare l’occasione di iscrivermi al corso di una ex fibromialgica che dettagliatamente spiegava le possibili cause che generavano i tanti sintomi della Fibromialgia.

Dopo aver letto pochissimo sul suo sito www.vittoriadiamanti.it e aver sentito qualche testimonianza sul suo canale Youtube, ho capito che il percorso “La FIbromialgia, secondo me”, ideato proprio da Vittoria Diamanti, era davvero diverso, come del resto lo era Vittoria come persona. 

Mi ricorderò per sempre la nostra prima telefonata in cui abbiamo subito parlato di viaggi. Lei era come me, solo che a me mancavano dei passi ancora da compiere. Mi dissi: “Anch’io voglio arrivare dove è arrivata lei, e se ce l’ha fatta lei, ce la posso fare anch’io.”

Prima non avevo nessun esempio e non avevo speranza.

Vedere una persona che era riuscita ad uscirne completamente e sentire quella speranza dentro di te, ti fa capire nel profondo che nessuno può più fermarti, se è quello che vuoi veramente.

E allora comincio i corsi ed il bello è sentire che una persona parla davvero la tua stessa lingua.

Spesso nelle testimonianze si sente dire che Vittoria parla la nostra stessa lingua; sembra una cosa banale, ma solo chi c’è passato ti può capire.

Quel sentirsi finalmente capita coccola l’anima, perché noi passiamo una vita a non essere capiti e compresi.

Io nei gruppi dei corsi di Vittoria mi sono sentita capita a posteriori e questo ha guarito la mia ferita passata e ha riempito quel vuoto. Io adesso mi sento compresa. Il passato si è chiuso serenamente grazie a quello che ho ricevuto dopo.

Sicuramente i corsi mi hanno consentito di lavorare in primis sulla mia mente. Per quanto riguarda lo stile di vita da seguire per diventare asintomatica ero già a buon punto, dato che già mettevo in pratica tutti i consigli che Vittoria propone. Da lei ho avuto la conferma di essere sulla strada giusta.

A livello psicologico per me è stato importantissimo darmi il permesso di essere asintomatica perché mi era stato negato dalla diagnosi, mi era stato detto che era impossibile guarire.

E io ci credevo ancora. Mi comportavo e agivo da malata. Anche senza sintomi. Non è pazzesco??

Solo quando l’anima guarisce stai davvero bene. E questo processo è iniziato dal primo giorno di percorso.

Prima infatti, io vivevo nella paura e nel terrore che le cose mi potessero accadere di nuovo dall’oggi al domani; ad ogni segnale mi paralizzavo dalla paura, temevo ogni cosa ed ero spaventata da ogni sintomo che percepivo nel mio corpo.

Questo perché non avevo ancora fatto il passo giusto per ritrovare me stessa.

Un altro punto fondamentale sono le emozioni: i conflitti emotivi sono tossine esattamente come quelle chimiche e fisiche e vanno a far danni nel nostro corpo allo stesso modo, se non peggio.

Quando si ha questa consapevolezza, ovvero che i dolori derivano anche dalle emozioni, si affronta tutto in modo differente. Io mi rendo conto tutt’ora che se mi arrabbio mi viene mal di stomaco forte; sembra banale, ma gestendo la rabbia, il mal di stomaco passa.

Durante questi corsi ho imparato degli esercizi che mi aiutano a gestire la negatività che spesso le altre persone scaricano su di me, dato che sono una persona empatica e sensibile.

Esistono vari modi per diventare impermeabili di fronte agli stress altrui. È come se io avessi una saracinesca che si chiude in modo automatico ogni volta che qualcuno scarica su di me le proprie frustrazioni: le loro emozioni negative non riescono a oltrepassare la mia invincibile corazza e non mi fanno più male.

I corsi lavorano ancora dentro di me perché il materiale che Vittoria ti fornisce è davvero tantissimo.

Certo, appena finito il corso, a livello del corpo ho potuto godere appieno della mia asintomaticità, mentre a livello psicologico sentivo di andare avanti passo passo ogni giorno. 

Quindi vi consiglio i corsi che propone Vittoria perché la Fibromialgia, come tutte le malattie, a mio parere, coinvolge l’individuo a livello di mente, corpo e spirito e quindi la cura deve essere a 360 gradi.

Il corso di Vittoria ti offre proprio questa opportunità: prendersi cura di sé a 360 gradi. 

I corsi inoltre ti permettono di centrarti, di ritrovare l’equilibrio e di conseguenza di tornare ad essere te stessa.

Io tutt’ora, riascoltando le testimonianze delle altre ragazze, scopro cose irrisolte dentro di me, cose che magari mi erano sfuggite e che mi possono tornare utili ora. Tutto serve, perché ognuno ha la sua Fibromialgia; ma, come insegna Vittoria, quando la capisci e la inquadri, con gli strumenti giusti, la puoi gestire.

I miei libri li ho scritti per dare una testimonianza personale che dia speranza a chi soffre e li ho realizzati uno di seguito dell’altro.

dante e la fibromialgia

“Dante e la Fibromialgia” è il racconto della mia storia con la Fibromialgia, sia prima dell’incontro con Vittoria, che durante, che dopo.

L’autrice, amante di viaggi, ci narra della malattia, dalla sofferenza alla cura, alla guarigione, in modalità di viaggio epico, come quello di Dante nella Divina Commedia. Il passaggio dall’inferno al paradiso mostra infatti il sofferto passaggio dalla dolorosa malattia ad una nuova vita di benessere.

Un libro impegnativo dal punto di vista concettuale, in quanto volente spiegare il cambiamento necessario, psicologico e non solo, per raggiungere la “guarigione” o la asintomaticità, ma spiegato con termini semplici e chiari e quindi accessibile a tutti, nonostante i temi trattati siano profondi e potenti.

Non un libro di dolorosa lamentazione, poiché anche nei momenti più duri la narrazione è autoironica, proprio per effettuare un cambio di paradigma, e portare il lettore a vedere le situazioni in modo diverso, impoverendo così di forza e potere la malattia per giungere infine in Paradiso.

Inoltre un libro ricco di spunti pratici in quanto indica cure, terapie ed approcci che l’autrice ha utilizzato per uscire da tanta sofferenza.

I conflitti che portano ad ammalarsi e a vivere male sono comuni a tante persone ed il percepire l’importanza del cambiamento, dell’assumersi la responsabilità della propria vita, il capire l’importanza di amare se stessi sono concetti importanti per tutti gli individui e non solo per chi soffre per qualche patologia.

Un libro altresì importante per chi vuole capire una malattia ancora poco conosciuta, che comunque non si sofferma sulla malattia stessa ma la trascende, per far capire come grazie a questa “sfortuna” si possa trasformare la propria vita in qualcosa di meglio: per l’autrice “guarire” significa tornare ad essere o diventare veramente se stessi, quelli che eravamo destinati ad essere.

Una nuova visione della malattia e del dolore e quindi della vita che se “sfruttati” nel modo giusto possono diventare una grande opportunità.

 

“Il Soldato e la luna”, l’altro libro, è il seguito, nel senso che è il racconto della guarigione della mia anima, concepito durante il corso “Diamanti in Quota” realizzato da Vittoria Diamanti, ed è il superamento del lutto di mia mamma.

Quando l’ho scritto pensavo fosse una novella russa, quando l’ho riletto ho capito che la mia anima era guarita da quel dolore.

Struggente e carico di pathos, porta il lettore al confine della sofferenza umana e alla ritrovata pace e serenità.

L’autrice estremizza con il racconto della guerra e della morte stati d’animo che chi legge può aver provato nella propria esistenza, con un messaggio interiore che l’amore verso se stessi e l’amore verso le nostre radici ci possono condurre ai luoghi dell’anima, ritenuti dall’autrice luoghi ai quali siamo intimamente e spiritualmente legati da un vincolo immortale che va oltre la nostra vita terrena.

Luoghi magici, per noi, che riescono a sbloccare energie ed emozioni inespresse a causa di: lutti, incidente, malattie o guerre, riportandoci così alla nostra completezza fisica e spirituale e all’unione con il Tutto.

Il rapporto che il protagonista ha con la Luna è il primo rapporto che noi instauriamo con la madre, culla della nostra vita.

Il libro ci aiuta a ritrovare in noi queste riflessioni profonde di vita e di speranza tramite il concetto astratto di morte e tramite un nuovo modo di andare oltre la sofferenza della vita fino ad arrivare a trascenderla sapendo cogliere anche nei momenti più oscuri e difficili della nostra esistenza l’aspetto onirico e di sogno.

Oggi posso finalmente urlare al mondo che sono asintomatica. 

Quello che posso dire a Vittoria è un grazie immenso di cuore!

Quando Vittoria sente o vede che qualcuno, grazie ai suoi corsi, ai suoi consigli o ai suoi webinar sta bene ed è guarito, io vedo in lei una nuova guarigione. 

La mia grande consapevolezza è che siamo tutte legate in questo Universo e che il bene che facciamo e che creiamo genera altro bene che ci riguarisce nuovamente e ci rigenera.

Vi abbraccio con affetto.

Isabella Hekla Aurora

Ringrazio Isabella per questo articolo e ti invito ad acquistare suoi libri cliccando sulle foto qui sopra oppure sui link che trovi qui sotto.

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