La Fibromialgia è una sindrome invalidante a livello fisico, ma di certo ha anche una ricaduta notevole nella gestione delle relazioni sociali, in primo luogo nella relazione di coppia e nella sessualità.
Sembra impossibile crederlo, ma per un Fibromialgico persino un bacio, una carezza o un abbraccio possono essere estremamente fastidiosi, nonché causa di dolore fisico, proprio per via della rigidità muscolare o della ipersensibilità cutanea che il corpo accusa.
Spesso l’incapacità del Fibromialgico di accogliere questi gesti di dolcezza e di affetto per motivazioni legate alla sofferenza che generano nel corpo, viene letta dal partner come un rifiuto al suo tentativo di mostrarci vicinanza e amore.
Fibromialgia e rapporti sessuali: in che modo la sindrome fibromialgica influenza la sessualità
Se solo sfiorarci può attivare sensazioni di dolore, possiamo ben immaginare cosa voglia dire avere un rapporto sessuale con il nostro compagno/a che, ancora una volta, sarà portato a fraintendere le nostre intenzioni, che non sono certo quelle di manifestare una mancanza di desiderio nei suoi confronti.
Si può ben comprendere la posizione di rifiuto e di non accettazione del proprio partner che il Fibromialgico adotta con l’intento di proteggersi dal dolore fisico, già invalidante di per sé; questo atteggiamento di difesa genera, seppur a volte in modo inconsapevole, dei forti sensi di colpa che non fanno altro che peggiorare la situazione.
A tutto questo aggiungiamo anche una buona dose di paura generata dai pensieri che inevitabilmente sorgono a fronte di questo atteggiamento di chiusura.
Si è portati a pensare che il proprio partner ricerchi altrove ciò che non siamo più in grado di offrirgli, ben consapevoli del fatto che ciò che neghiamo, nostro malgrado, non è solo il soddisfacimento dei rispettivi desideri sessuali, ma anche tutte quelle attività che possono fungere da preambolo a una piacevole serata, quali ad esempio cenare al ristorante, fare una passeggiata romantica in riva al mare o assistere a uno spettacolo teatrale.
Il rischio di un tradimento da parte del partner si insinua fra le molteplici ansie già presenti nella sfera emotiva del Fibromialgico, che si ritrova a dover gestire così un’altra paura: quella di restare solo.
Per una persona che in molti casi non è nemmeno in grado di alzarsi dal letto e non ha più la capacità di badare a sé stessa, questa paura può addirittura trasformarsi in veri e propri attacchi di panico, con tutto le conseguenze che questo può comportare. La fibromialgia finisce così per compromettere non solo la sessualità, ma anche la relazione di coppia.
Tengo a precisare che le nostre paure, consce o inconsce che siano, sono una delle principali cause che vanno a generare una sempre più persistente rigidità muscolare, che a sua volta si ripercuote anche sul funzionamento dell’apparato gastro-intestinale, già compromesso dalla Fibromialgia, andando così ad aumentare significativamente la percezione del dolore.
Fibromialgia e vulvodinia
Non dimentichiamo, inoltre, che uno dei sintomi tipici della Fibromialgia è rappresentato proprio dalla vulvodinia, patologia molto dolorosa che colpisce l’organo genitale femminile.
Anche in questo caso, tra l’altro, come accade per la Fibromialgia, assistiamo a una reticenza da parte dei medici a riconoscere questo disturbo e a formulare la relativa diagnosi, perché si ritiene ingiustificato il dolore riferito dalla donna rispetto al risultato dell’esame medico obiettivo, che risulta negativo.
Questa patologia ha infatti una eziologia complessa e multifattoriale e molto spesso non viene nemmeno riconosciuta come tale, rientrando fra quei disturbi classificati come “psicosomatici”.
Ascolta la testimonianza di Elena, asintomatica da Fibromialgia e Vulvodinia. Clicca PLAY sulla foto qui sotto.
La vulvodinia non solo rende praticamente impossibile il rapporto sessuale, in quanto molto doloroso, ma compromette in maniera rilevante la qualità della vita, dato che diventa davvero difficoltoso anche indossare un semplice paio di jeans.
In tutti questi casi, e in presenza di questi sintomi, si viene quindi a creare una sorta di circolo vizioso: il dolore è l’unica cosa che riusciamo a sentire 24 ore al giorno, non sappiamo più nemmeno cosa significhi avere desiderio sessuale, neghiamo di concederci al nostro partner per non aggiungere sofferenza ad altra sofferenza, permettiamo alla paura del tradimento e dell’abbandono di invaderci, lasciando che siano i nostri muscoli e organi a dover gestire il terrore che ci pervade, andando a generare ancora più dolore.
Una spirale di sofferenza che ci fa sprofondare sempre più in basso, senza intravedere alcuna via di uscita.
Un disturbo non solo femminile: fibromialgia e sessualità nell’uomo
La fibromialgia è una sindrome che colpisce prevalentemente le donne, ma questo non esclude la possibilità che anche gli uomini ne soffrano e che ne risenta, di conseguenza, la loro sessualità. Anche nel caso maschile, per via della limitata incidenza e della difficoltà a formulare diagnosi, è possibile che il problema non venga immediatamente riconosciuto dai medici ai quali ci si rivolge.
Il dolore, così, si somma alla frustrazione di non sapere cosa ci sia di sbagliato: la difficoltà a vivere la propria sessualità si riversa così con influenza negativa nel rapporto di coppia.
Fibromialgia e disfunzione erettile
Talvolta, la fibromialgia può essere causa di disfunzione erettile, che rende il rapporto sessuale non solo doloroso, ma concretamente impossibile.
Ansia, preoccupazione, timore di non riuscire ad avere rapporti, perdita di desiderio conseguente alla costante e diffusa presenza di dolore, possono tutte essere cause della mancata erezione, andando a nutrire nell’uomo quel circolo vizioso che può portare alla cronicizzazione del problema.
Ritrovare l’intimità di coppia e ritrovare piacere nella sessualità
Per affrontare questa situazione occorre che entrambi i partner facciano appello all’amore e alla complicità che li lega, ingredienti fondamentali per accedere all’unica soluzione possibile: quella di intraprendere un percorso insieme che parta proprio dal sollevare il Fibromialgico dal dolore cronico che lo attanaglia.
Il che significa andare ad indagare non solo le eventuali problematiche a livello fisico attraverso esami che escludano altre tipologie di diagnosi, bensì contemplare un cammino che coinvolga la sfera emotiva e psichica del Fibromialgico e del suo partner.
La gestione delle emozioni e dei pensieri, il recupero dell’autostima, il desiderio di volersi occupare di sé e del proprio corpo sono tutte componenti essenziali che necessitano di molta attenzione se vogliamo uscire da questa sofferenza.
Un percorso che può richiedere molto tempo e lungo il quale sarebbe opportuno farsi affiancare da un professionista che sia in grado di aiutare la coppia nella gestione di una situazione così complicata e complessa come è quella creata dalla presenza della Fibromialgia.
Il consiglio che mi sento di dare al paziente Fibromialgico è senza dubbio quello di tornare ad innamorarsi di sé!
Dietro quel dolore così devastante c’è una richiesta pressante del corpo che chiede di essere preso in cura. Una cura che non dobbiamo vedere come un atto dovuto, bensì come una scelta consapevole di un atto di amore nei nostri confronti.
Leggi e ascolta le storie di coloro che sono uscite dal dramma della Fibromialgia, clicca qui.
Iniziate quindi a prendervi cura del corpo che abitate e concedetevi l’opportunità di accarezzarlo e di coccolarlo; entrare in connessione con se stessi è il primo passo che dobbiamo compiere per poi poter tornare a donarci agli altri con pienezza, desiderio e amore.
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argomento interessante e molto educativo ,grazie
Grazie
Molto interessante