La Fibromialgia è una patologia decisamente complessa, nella quale si intrecciano problematiche che risultano essere trasversali a ogni aspetto che coinvolge l’Essere umano.
Una sintomatologia davvero ampia che riguarda molti distretti corporei e che si interseca con problematiche emotive, aspetti psicologici, situazioni stressanti, traumi di diversa origine, i quali lasciano un segno nelle dinamiche messe in atto nella propria quotidianità, spesso in modo del tutto inconsapevole.
Una sensazione di muscolatura dolente, accompagnata da una stanchezza che invade sempre di più le proprie giornate; mal di testa che diventano persistenti, tensioni muscolari che sembrano cronicizzarsi, percezione di un sonno che non sembra più essere ristoratore. Disturbi intestinali, manifestazioni di sintomi da reflusso gastroesofageo, quali tosse insistente o dolori al petto, difficoltà di concentrazione e un senso di confusione che invade la mente.
Quella che vi ho appena descritto potrebbe sembrare la sintomatologia tipica di una persona stressata; gli stessi medici, qualora venga richiesto un loro parere in merito a un siffatto quadro clinico, sono propensi a dare la colpa allo stress cui la persona è sottoposta.
Con la scusante di attribuire ogni nostro disturbo alla vita stressante che conduciamo, siamo portati a non ascoltare con sufficiente attenzione i messaggi che il nostro corpo ci sta inviando. Questo significa che ci limitiamo a silenziare i sintomi con dei farmaci, sperando che quello che stiamo attraversando sia solo un periodo transitorio di sovraffaticamento e tensione. La conseguenza di questo atteggiamento è una sola: trascurare quelli che possono essere i sintomi iniziali della Fibromialgia, perdendo così l’opportunità di intervenire subito con una diagnosi precoce che ci permetterebbe di andare subito a indagare le cause che hanno generato la malattia, lasciando così che la situazione peggiori.
Ecco che allora il dolore muscolare, che prima magari percepivamo solo alla digitopressione della parte dolente, diviene fisso, presente giorno e notte; la stanchezza che ci coglie diventa invalidante e alzarsi dal letto la mattina sembra essere un’impresa sempre più ardua.
È a questo punto, proprio quando le emozioni di paura e di ansia incominciano a invadere la nostra quotidianità, allarmati come siamo da sintomi sempre più dolorosi e cronici, che decidiamo di voler fare degli accertamenti.
La diagnosi di Fibromialgia può arrivare dopo un lungo calvario di visite mediche ed esami diagnostici e nella maggioranza dei casi giunge come una sorta di sentenza: malattia cronica e incurabile che tende a peggiorare! Potete ben immaginare quale stato di ansia, stress e prostrazione psichica queste parole possano generare.
Ma che relazione c’è tra Fibromialgia e stress? Proviamo ad analizzarla insieme.
Che cos’è la Fibromialgia: un’introduzione
La Fibromialgia è una malattia reumatica che colpisce soprattutto l’apparato muscolo-scheletrico e si caratterizza in particolar modo per la presenza di dolore cronico e diffuso, accompagnato da tensione e rigidità muscolare.
Spesso si tende infatti a parlare di Fibromialgia muscolare, proprio perché la sensazione che si prova è quella di avere il corpo completamente ricoperto da lividi, come se fosse stato percosso. I muscoli sembrano avvolti in una costante morsa che genera una profonda stanchezza, talmente presente anche a riposo da portare molto spesso a soffrire di insonnia.
Il risultato è che qualsiasi azione quotidiana, anche la più banale, che chiunque compie in modo automatico senza nemmeno rendersene conto, diventa per il Fibromialgico di difficile attuazione.
Leggi anche l’articolo “Si può guarire di Fibromialgia senza l’uso dei farmaci?”
Per darvi l’idea delle ripercussioni che questa patologia ha nel quotidiano di una persona vi basti sapere che, per chi è affetto da sindrome Fibromialgica, diviene faticoso persino portarsi alla bocca un bicchiere d’acqua. Molto spesso le parestesie o i formicolii che colpiscono gambe, braccia e mani in particolar modo, rendono difficoltoso anche compiere piccoli passi o afferrare oggetti, data la mancanza di sensibilità al tatto che questo provoca.
È del tutto normale che questa condizione fisica abbia dei notevoli riflessi a livello emotivo e che vada a incrementare uno stato di stress psichico che, a sua volta, aumenta le tensioni muscolari a livello corporeo, in una sorta di meccanismo che si autoalimenta e che non siamo in grado di bloccare.
Lo stress quindi è al contempo causa ed effetto della Fibromialgia; vediamo in che relazione si pone rispetto a questa patologia.
Fibromialgia da stress: sintomo o causa?
Lo stress è sufficiente a determinare la conclamazione della Fibromialgia in alcuni soggetti?
Come già accennato all’inizio dell’articolo, la Fibromialgia è una patologia talmente complessa da risultare difficile dare una risposta precisa a questa domanda. Di certo lo stress può essere un importante fattore scatenante dello sviluppo della sindrome Fibromialgica, dato che questa patologia può essere associata ad altre condizioni, quali la sindrome da fatica cronica o il disturbo post-traumatico da stress. Così come è altrettanto vero che il dolore cronico tipico della Fibromialgia può insorgere a seguito di situazioni particolarmente stressanti, quali la morte di un congiunto, la perdita di un lavoro o un divorzio; oppure può essere causata anche da traumi fisici, come possono essere un trauma al cervello o un intervento chirurgico.
Quello che possiamo affermare con assoluta certezza è che esiste una strettissima relazione tra stress e dolori muscolari. Situazioni che generano e alimentano uno stato ansiogeno che perdura nel tempo possono diventare terreno fertile per lo sviluppo della Fibromialgia.
Uno dei principali sintomi dello stress è proprio l’aumento della tensione muscolare; senza rendercene conto mettiamo il nostro sistema nervoso nella condizione di dover rimanere in perenne stato di allerta e, una volta arrivato a certi limiti di sopportazione, non riesce più a supportare alcun tipo di sforzo, né fisico, né mentale. È così che i dolori muscolari, inizialmente avvertiti saltuariamente, iniziano a cronicizzarsi, andando a scatenare a loro volta ulteriori problematiche psichiche che si riverberano ulteriormente nel corpo.
Non dimentichiamo che nella Fibromialgia lo stato emotivo gioca un ruolo importantissimo, tant’è che emozioni mai rilasciate e trattenute per anni, derivanti appunto da traumi, abusi o situazioni mal gestite o non gestite affatto, possono essere una delle cause scatenanti il dolore Fibromialgico.
I sintomi della Fibromialgia da stress
Quando si parla di Fibromialgia la si definisce come sindrome, proprio perché i sintomi che la caratterizzano sono numerosi, vanno a colpire i più diversi distretti e organi corporei e variano in maniera rilevante da individuo a individuo.
Tra i sintomi più comuni annoveriamo:
- Dolori diffusi e cronici all’apparato muscolo-scheletrico
- Cefalee muscolotensive
- Colon irritabile
- Vertigini e acufeni
- Formicolii e parestesie
- Disturbi della memoria e concentrazione
- Alterazione della sensibilità
- Sindrome delle gambe senza riposo
- Disturbi genitourinari
- Vulvodinia
- Ansia e depressione.
Tutti questi disturbi vengono notevolmente alimentati dagli stati emotivi che gli stessi sintomi o le cause che li hanno generati producono. Paura e rabbia sono le emozioni più presenti in chi soffre di Fibromialgia; queste emozioni, se non correttamente rilasciate, inducono uno stato di prostrazione psichica nel soggetto Fibromialgico che può facilmente degenerare in stati depressivi di diversa gravità.
Leggi anche l’articolo su “Fibromialgia e dolori: come riconoscerli e cosa fare per allontanarli”
Neuroimaging e Fibromialgia
Non esiste un test diagnostico in grado di permettere di formulare la diagnosi di Fibromialgia. Gli esami clinici e i test di laboratorio non danno infatti alcuna evidenza di alterazione fisica e biologica nel corpo.
In sostanza quindi la diagnosi è affidata a ciò che il paziente riferisce al medico; questo ha portato la medicina a ritenere la Fibromialgia una patologia con natura tipicamente psichiatrica. In realtà recenti studi di neuroimaging hanno rilevato la presenza di anomalie di modulazione del dolore nei pazienti Fibromialgici.
Gli studi di neuro immagine hanno permesso di evidenziare quanto le regioni cerebrali della amigdala siano iperattive e particolarmente “accese” nei pazienti Fibromialgici rispetto ai soggetti sani. Questo ha permesso di ampliare le conoscenze sulla Fibromialgia che, finalmente, non viene più considerata una patologia “dell’immaginario”.
Ciò nonostante non possiamo non considerare il grandissimo peso che gli stati emotivi hanno sul dolore da sindrome Fibromialgica, così come non possiamo non tener conto dell’enorme influenza che lo stress prolungato esercita sulla sintomatologia della Fibromialgia.
Stress e dolore muscolare: quale correlazione?
Ci sono persone con disturbi d’ansia che soffrono di dolore clinicamente significativo e, viceversa, soggetti con malattie che comportano dolore acuto e cronico che presentano stati d’ansia clinicamente significativi.
Questo dimostra in maniera evidente quanto dolore e ansia generata dallo stress siano molto collegati tra loro e quanto entrambi si alimentino a vicenda.
Di fatto, il dolore dipende non solo da anomalie a livello biologico del corpo, ma dipende anche da fattori psicologici, quali gli stati emotivi e motivazionali.
Di certo un Fibromialgico non avrà difficoltà a ritrovarsi in queste parole: il dolore cronico, diffuso, persistente non può che generare un forte senso di frustrazione che va a unirsi alla sensazione di paura che lo accompagna. Del resto, nelle fasi più acute della malattia, il Fibromialgico può sperimentare la totale incapacità di poter badare a sé stesso; non riesce ad alzarsi dal letto, non è in grado di reggersi in piedi, vive uno stato mentale confusionale e si sente impotente di fronte a quello che possiamo tranquillamente descrivere come un incubo.
Teniamo ben presente che soffrire di dolore cronico non altera solo l’organismo, ma coinvolge ogni ambito dell’esistenza della persona, con gravi ripercussioni sulla vita di relazione, lavorativa e sociale.
Dolore, paura, ansia e stress generano tutti insieme una specie di vortice che sembra letteralmente risucchiare le pochissime energie di cui dispone chi è affetto da Fibromialgia. C’è modo di uscire da questo meccanismo perverso? Lo vediamo nel prossimo paragrafo.
Non perdere, però, anche il racconto dell’esperienza di Isabella e di come è riuscita a vincere la Fibromialgia nella lunga intervista qui sotto!
Fibromialgia da stress: i rimedi
In una patologia come la Fibromialgia il rischio è che il dolore non si limiti a essere uno degli innumerevoli sintomi che la caratterizzano, ma che il dolore diventi esso stesso una vera e propria malattia, con tutte le conseguenze che questo può comportare sul tono dell’umore e nello svolgimento di qualsiasi attività, anche la più semplice.
Cosa fare dunque?
È possibile convivere con la Fibromialgia attenuando il dolore? O si può persino raggiungere l’asintomaticità?
Ormai le persone che si sono affidate al percorso “La Fibromialgia, secondo me”, ottenendo un notevole miglioramento nella sintomatologia o il raggiungimento di una condizione di asintomaticità, incominciano a essere un numero consistente.
Questo perché, nel corso che ho creato dopo anni di ricerca, studi e sperimentazione in prima persona, ho ben compreso quanto il problema non stia nel curare i sintomi, bensì nell’indagare le cause che li hanno generati.
Occorre imparare a prendersi cura di corpo, mente e spirito, andando ad affrontare tutti gli scheletri che abbiamo riposto negli armadi, in modo più o meno consapevole.
Si tratta di destrutturare tutto il nostro sistema di vita per ricostruirlo nel rispetto di noi stessi e della nostra unicità. Un percorso che richiede di certo tempo per essere affrontato, ma che, se seguito con impegno e determinazione, non solo porterà la Fibromialgia a essere un lontano ricordo, ma offrirà alla vostra esistenza nuove e inaspettate prospettive da cui sperimentarla.
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vorrei leggere l ebook e capire se si può davvero uscire da questo incubo
Vorrei avere tutte le informazioni possibili su come convivere con questa malattia a cui neanche io stessa credevo, mi è stata diagnosticata abbastanza rapidamente nel 2018 un anno dopo ho perso mio marito per una rapida e terribile malattia… E poi la pandemia!!! Forse comincio a conoscere /convivere con questa “cosa” solo adesso ma vorrei fare tutto il possibile per minimizzare l impatto sulla mia vita a su quella di mia figlia di 10 anni…
Salve, soffro di fibromialgia in seguito ad un parto traumatico e mi piacerebbe leggete il libro per poter capire di più su come alleviare i dolori.
Grazie