Non esiste una pillola né una pozione magica.
Questo deve essere chiaro sin dal principio di qualsiasi discorso riguardi la Fibromialgia: non esistono cure farmacologiche che ci rendono asintomatici in un determinato tempo e, soprattutto, non esistono cure valide per tutti.
A mio avviso, ciò che è necessario, è un approccio a 360° dove, più professionisti, si impegnano a curare le tante cause che genera un dolore così grande.
Credo nel lavoro di squadra dove ognuno può contribuire, con il suo sapere, al raggiungimento dell’asintomaticità di chi soffre di Fibromialgia.
👀 Se pensi sia impossibile uscire dal dolore della Fibromialgia, ti consiglio di prenderti del tempo e leggere questo articolo > clicca qui!
Ogni persona ha la sua Fibromialgia, generalizzare significa non tenere conto della storia della persona, dei suoi traumi, delle sue problematiche fisiche ed emotive.
Avere la Fibromialgia non significa nulla se non si va a fondo, se non si ascolta la storia di chi ne soffre.
Da dieci anni mi occupo di far luce sulla difficoltà di diagnosi con la quale ogni persona affetta da Fibromialgia prima o poi deve fare i conti.
Ma cosa significa essere fibromialgici? Per molti tutto, per molti altri niente.
Ecco, della seconda categoria ce ne siamo occupati in questo ultimo articolo pubblicato sul mio blog, mentre oggi voglio rivolgermi alla prima categoria, quella dei Fibromialgici che vogliono fare chiarezza e trovare una soluzione per migliorare la loro condizione di salute.
Ho investito 7 anni della mia vita per realizzare il percorso “La Fibromialgia, secondo me”, con lo scopo di trasmettere tutta la mia conoscenza affinchè altri possano trovare una soluzione alternativa a quella che ci viene proposta il giorno della diagnosi.
All’interno ho raccolto tutto quanto ha lavorato a beneficio della mia asintomaticità.
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⬇️ Di seguito vi riporto 9 possibili cause che possono aver contribuito al vostro dolore.
Quante di queste vi appartengono?
- Dimentico i miei reali bisogni e solitamente mi post-pongo agli altri.
- Ho una vita sedentaria e non mi dedico del tempo per prendermi cura del mio corpo.
- Mangio male e bevo poco.
- Non uso integratori e prendo farmaci per andare avanti.
- Ho preso dosi massicce di medicine nel vano tentativo di guarire la causa del mio malessere.
- Sono stressat* e ansios* e non riposo mai.
- Sono vittima di traumi emotivi mai affrontati e provo rabbia e frustrazione nei confronti del mio passato.
- Ho problemi all’intestino, allo stomaco e soffro di reflusso.
- Non ho realizzato i miei sogni e vivo di rimpianti.
Anche la mia Fibromialgia era causata da tutti i 9 punti che ti ho elencato e che hanno caratterizzato parte della mia esistenza, condizionandola fortemente.
Cosa mi ha portato quindi all’asintomaticità?
Ho affrontato il mio dolore. Ci sono entrata in contatto, l’ho toccato, preso a pugni e abbracciato. Ho preso in mano il mio tempo, ascoltato i miei bisogni, disintossiacato e disinfiammato il mio corpo.
Quel corpo che per troppi anni avevo maltrattato.
Ho ascoltato le mie emozioni negative e proprio loro mi hanno spinta all’azione, verso quei cambiamenti di vita che sono essenziali per la realizzazione di una nuova dimensione che rispecchi maggiormente i miei bisogni più profondi, utili al mio miglioramento sia psicologico che fisico.
Crisi in greco significa “crescita” e l’etimologia della parola ci ricorda dunque che non esiste crescita senza sofferenza.
Conosco la sensazione della “trappola” del dolore.
Per una persona che in molti casi non è nemmeno in grado di alzarsi dal letto e non ha più la capacità di badare a sé stessa, la paura di non farcela e di non essere capita da nessuno, può addirittura trasformarsi in veri e propri attacchi di panico, con tutte le conseguenze che questo può comportare.
La Fibromialgia finisce così per compromettere non solo la salute fisica, ma anche quella mentale.
Tengo a precisare che le nostre paure, consce o inconsce che siano, sono una delle principali cause che vanno a generare una sempre più persistente rigidità muscolare, che a sua volta si ripercuote anche sul funzionamento dell’apparato gastro-intestinale, che è già compromesso, andando così ad aumentare significativamente la percezione del dolore.
Il dolore, inevitabilmente, si somma alla frustrazione di non sapere cosa stia accadendo al nostro corpo. Questo stato di esasperazione genera attacchi di ansia e disperazione gettandoci nello sconforto, fino ad arrivare ad una profonda depressione.
Con il percorso la “Fibromialgia secondo me “, mi sono posta l’obiettivo di aiutare le persone a gestire la parte emotiva che le tiene legate al dolore, perché un fibromialgico triste, rabbioso e pieno di paure e sensi di colpa non potrà mai raggiungere l’asintomaticità se non impara ad elaborare ciò che genera continuamente quelle emozioni depotenzianti.
Imparare a gestire le emozioni è il modo per poter vivere in salute, lontani da tutte quelle tensioni e da quelle rigidità fisiche che compromettono la vostra esistenza.
Occorre mettersi nell’ottica che la Fibromialgia arriva per sollecitare un cambiamento.
La gestione delle emozioni e dei pensieri, il recupero dell’autostima, il desiderio di volersi occupare di sé e del proprio corpo sono tutte componenti essenziali che necessitano di molta attenzione se si vuole uscire da questa sofferenza cronica.
È un percorso che può richiedere molto tempo, essendo una situazione così complicata e complessa. Una mente che produce pensieri legati alla paura, al senso di colpa e alla percezione di un valore di sé pari a zero comprometterà totalmente i risultati, perché una mente settata in negativo ti tiene intrappolata nel dolore.
Con le dovute attenzioni, il dovuto ascolto verso sé stessi, uscire dal dramma della Fibromialgia è possibile e non perché lo dico io ma perché lo dicono tutte quelle persone che hanno percorso e stanno percorrendo le indicazioni contenute in “Fibromialgia secondo me”, al cui interno ci sono anche medici e professionisti che condividono con un approccio più aperto ed empatico nei confronti della malattia il loro sapere.
Perché anche questo è fondamentale e ne abbiamo lungamente parlato: mettere la propria vita nelle mani di un farmaco non specifico non funziona, non è la cura.
Quando si è convinti di avere una malattia cronica e incurabile un solo farmaco non può svolgere un’azione di guarigione profonda che interessa il corpo e la mente: non può un farmaco qualunque, pensato per altre patologie, dare benefici a lungo termine per la Fibromialgia, che invece ha bisogno di risolvere traumi ed eliminare l’infiammazione nel corpo.
L’approccio dei medici e professionisti presenti all’interno del percorso “la Fibromialgia secondo me” è appunto aperto, libero da qualsiasi frettoloso giudizio nei confronti del dolore cronico.
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💌 Se vuoi metterti in contatto con Vittoria Diamanti, ideatrice del percorso “La Fibromialgia, secondo me” scrivile un’email a: info@vittoriadiamanti.it
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